Liguria, terra di anziani che fanno i “baby sitter” ai nipoti
I dati dello studio Istat sull’ “Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia”
Genova. Gli anziani liguri sono tra i più attivi di Italia ma non i primi. Secondo l’ultimo rapporto Istat sull’Invecchiamento attivo e condizioni di vita degli anziani in Italia, la Liguria si colloca al settimo posto della classifica nazionale. Sebbene sia quella con il più alto indice di vecchiaia (255,8) e sebbene dal 2013 riceva dall’Ue lo status di Sito di riferimento per l’invecchiamento attivo e in buona salute, la regione è indietro rispetto ad altri territori italiani, primo su tutti la ben più all’avanguardia provincia autonoma di Bolzano.
Lo studio dell’Istituto nazionale di statica dà infatti conto dell’Active ageing index, l’indicatore universale che definisce il tasso di occupazione degli over 55, la loro partecipazione in attività politiche, di volontariato o familiari, quindi la di bambini e adulti. Senza dimenticare lo stato di salute degli anziani e i fattori ambientali che consentono un invecchiamento attivo, dalla speranza di vita alla capacità di utilizzo di Internet. E basti solo pensare che in Liguria, stando agli indicatori demografici 2019, purtroppo, la speranza di vita è più bassa rispetto alla media nazionale: 80,8 per i maschi e 85,3 per le femmine.
Nonostante il ricambio demografico sia debole, il quadro, tuttavia, non è così negativo e questo grazie al discreto sviluppo economico territoriale che condiziona la vita materiale e il livello di povertà, gli investimenti nelle infrastrutture, le politiche pubbliche di welfare (accesso all’assistenza sanitaria, prestazioni sociali e servizi rivolti ai poveri, agli anziani, eccetera).
Ciò ha permesso alla fetta maggiore di anziani di mantenersi in attività. Dal report emerge che l’occupazione principale è legata alla cura dei bambini, verosimilmente i rispettivi nipoti. Il 21,60% della popolazione over 55 è impegnato in qualità di “baby sitter” (a livello nazionale sono uno su quattro) mentre il 19,40% si occupa della cura degli adulti. Il 9,80%, invece, svolge attività di volontariato e il 6,50% di politica.
Quanto al genere, a mostrare i punteggi di invecchiamento attivo più bassi sono gli uomini (32,1), contro il 34,1 delle donne.