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Fughe di pazienti, Viale risponde alle critiche: «I liguri accettano le cure del privato fuori regione ma in casa non ne vogliono sentir parlare»

6 agosto 2020 | 09:29
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La vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria risponde alle domande di Riviera24.it

Genova. I liguri scappano dalla Liguria per farsi curare fuori regione o all’estero. Mentre sono molto meno quelli che vengono in Liguria per farsi curare. Il fenomeno della mobilità sanitaria passiva extraregionale non abbandona la nostra regione. Da anni si parla di fughe verso gli ospedali del Piemonte, della Lombardia, della Toscana o della vicina Francia.

Secondo l’ultimo report della Fondazione Gimbe (dati 2017), tra fughe e arrivi, la giunta Toti ha perso complessivamente 71,2 milioni di euro. Il saldo deriva da un credito di poco più di 145,8 milioni di euro e di 220,47 milioni di euro a debito. Valore poi contabilizzato con l’Intesa Stato Regioni, tenendo conto degli accordi sui conguagli e partite regolatorie rimaste in sospeso.

La fuga dei pazienti verso le altre regioni è finita anche sotto la lente del procuratore della Corte dei conti di Genova, Claudio Mori. Nella requisitoria stesa in occasione della sentenza di parifica di bilancio regionale e resa nota lo scorso luglio, il procuratore parla di «scarsa attrattività del sistema sanitario ligure» con «costi che superano costantemente le entrate». Secondo la magistratura contabile, «il costo pro-capite molto elevato sostenuto dai cittadini liguri non finanzia la qualità delle prestazioni ma l’inefficienza del sistema sanitario ligure il quale, a sua volta, eroga prestazioni di media-bassa qualità».

Ma perché i liguri continuano a farsi curare fuori dalla Liguria? Anche il vicepresidente e assessore alla sanità regionale Sonia Viale se lo è domandato spesso. «Abbiamo una sanità di qualità, abbiamo bravissimi professionisti – spiega a Riviera24.it –, poi però, nel passaparola, quando c’è un bisogno, il primo pensiero di gran parte di liguri è: “Vediamo se fuori regione c’è un’altra possibilità…”. Molti, tra l’altro, vanno dal privato accreditato, poi però,quando si parla della gestione privata di ospedali pubblici in Liguria, non ne vogliono sentir parlare. Vedi la polemica nella gestione privata degli ospedali di Bordighera, Cairo Montenotte e Albenga». Senza dimenticare che, aggiunge Sonia Viale, «magari quelli che partecipano ai bandi di gara in Liguria sono gli stessi grandi ospedali che sono meta di molti liguri. C’è molta ipocrisia nel dibattito politico e non si riesce mai a far comprendere ai cittadini qual è la legislazione italiana in materia di sanità che è una delle più avanzate nel mondo».