Dai sentieri di Glori al Laghetto delle noci a Molini, nell’estate della prossimità si riscopre la Valle Argentina
Il sindaco Manuela Sasso: «Già da maggio case vacanza sold out»
Molini di Triora. «Benvenuti a Glori, paese di sole e carrugi, acqua fresca e girasoli. Tempi che furono e che saranno». È il messaggio di benvenuto con cui la piccola frazione di Glori accoglie i suoi avventori. Turisti della seconda casa e anche occasionali che nella difficile estate post Covid-19 hanno riscoperto questo antico borgo arroccato nella Valle Argentina.
Già insignito del premio nazionale “Voler bene all’Italia”, riconoscimento attribuito da Legambiente a quelle dieci realtà che hanno saputo progettare e strutturarsi in modo resiliente durante l’emergenza sanitaria, Glori sta attraversando un periodo di rinascita.
Fino a cinque anni fa questo villaggio sospeso nel tempo ospitava appena quindici residenti, tutti anziani. D’estate arrivava qualche turista tedesco e svizzero ma il rischio di scomparire a causa dello spopolamento era dietro l’angolo. Poi nel 2015 qualcosa è cambiato, sono arrivate due coppie di giovani e sono nati anche quattro bambini. A poco a poco il numero degli abitanti è cresciuto arrivando a 30 unità.
La spinta al ripopolamento è andata accompagnandosi a nuove forme di turismo. Appassionati di trekking, mountain bike e delle diverse discipline outdoor a Glori hanno trovato una piacevole scoperta. Lo stesso è valso per gli amanti delle dolce passeggiate in montagna, dei ricercatori dei sapori autentici del territorio. È nato così un turismo slow, a misura di famiglia, che è stato motivo di forte richiamo per chi quest’anno ha prediletto la vacanza della porta accanto.
«Abbiamo registrato il tutto esaurito – dice entusiasta il sindaco Manuela Sasso –. Ancora prima dell’inizio dell’estate a Glori e negli altri paesi della Valle Argentina le case vacanza disponibili sono state prese d’assalto. La richiesta occupazionale è stata davvero importante. La paura legata al coronavirus ha portato le persone a rinunciare ai grandi spostamenti. Ho visto riaprire case chiuse da chissà quanto tempo o restare aperte per periodi decisamente più lunghi rispetto al passato. Ad arrivare è stata una percentuale altissima di italiani».
L’estate della prossimità ha offerto a tante piccole realtà di montagna un’occasione di rilancio inaspettata che a Glori è stata accolta con energia e convinzione dai suoi nuovi e giovanissimi abitanti.
«Sono molto contenta degli ultimi arrivati, tutti ragazzi volenterosi e appena trentenni. Il riconoscimento di Legambiente è stato meritato. Durante il lockdown Glori è stata la sola frazione che non ha usufruito del servizio di consegne a domicilio attivato dal comune di Molini. E questo perché sono stati loro a occuparsi degli anziani, rifornendoli di scorte alimentari o medicinali. C’è tanto bisogno di giovani come loro, giovani con voglia di fare».
Di giovane età e di spirito intraprendente è anche lo stesso sindaco Sasso, classe 1987, che, assunto il ruolo di primo cittadino con la passata tornata elettorale, ha visto realizzarsi un grande progetto: restituire ai molinesiani il Laghetto delle noci. «L’area è stata portata via dall’alluvione del 2016 – dice –. Io ho solamente portato a compimento il lavoro iniziato con la precedente amministrazione, dove ero vicesindaco. È stato un bel cammino ma all’inizio di giugno la popolazione e tutti i frequentatori del torrente Argentina hanno riavuto uno dei luoghi più amati dell’intera valle. Abbiamo ripristinato il parco giochi su una posizione rialzata, installato tavoli da picnic, una staccionata e tutti sono potuti tornare a fare il bagno. Puntavo all’apertura questa estate, avevo fatto una promessa e volevo mantenerla: il Laghetto delle noci è uno dei pochi posti comodi dove abitanti e turisti possono mettere i piedi in acqua. Sono felice del risultato, dal giorno del taglio del nastro c’è stata una vasta affluenza».
Tra le altre iniziative portate avanti da Manuela Sasso c’è stata anche la pulizia e la riqualificazione dei sentieri di tutto il comprensorio comunale che, sottolinea, «si è dimostrata essere un incentivo significativo per il turismo outdoor, un elemento su cui dobbiamo puntare per valorizzare la nostra terra. Il prossimo passo sarà portare ovunque la banda larga, favorendo così lo smart working che il covid-19 ha dimostrato essere la forma di lavoro del futuro. Solo con servizi efficienti piccoli borghi come Glori o Molini possono sopravvivere».