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Coronavirus, Iacobucci (FdI): «Sì a regole rigide e controlli, no a chiusure assurde»

17 agosto 2020 | 17:46
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Coronavirus, Iacobucci (FdI): «Sì a regole rigide e controlli, no a chiusure assurde»

«Un Governo serio dovrebbe imporre migliori regole sanitarie, prescrizioni di sicurezza, fare controlli accurati e non agire in questo modo così disordinato»

Genova. «Sì a regole rigide e controlli, no a chiusure assurde». Così interviene Massimiliano Iacobucci di Fratelli d’Italia in seguito alla decisione del Governo di chiudere i locali da ballo e di imporre l’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida:

«Una scelta senza senso la chiusura delle discoteche decisa dal governo. Conte e compagni vari probabilmente non sanno che le discoteche non sono solo luoghi di divertimento, ma vere e proprie imprese che, soprattutto nel periodo estivo, danno da lavorare a centinaia di famiglie.

Questa chiusura, figlia solo di una “caccia all’untore”, rischia di minare il lavoro di tanti imprenditori e il posto di lavoro dei loro collaboratori. Il premier Conte prima o poi dovrà motivare perchè le discoteche vengono chiuse mentre altre attività rimangono aperte, forse è solo fumo negli occhi a discapito del comparto . Il governo Giallo Rosso dovrebbe soltanto andare a casa e lasciare governare chi ha il consenso e la competenza.

Un Governo serio dovrebbe imporre migliori regole sanitarie, prescrizioni di sicurezza, fare controlli accurati e non agire in questo modo così disordinato. Personamente – conclude Iacobucci – io sono contrario ad ogni tipo di chiusura, dall’esercizio commerciale, passando per fabbriche e quant’altro ma sono favorevole nel garantire e tutelare la sicurezza dei lavoratori e degli avventori.

Il prossimo 20 e 21 settembre votando Fratelli d’Italia in regione Liguria sarà un grande passo avanti per mandare a casa questo governo di incompetenti, se sarò eletto in Regione mi impegnerò al fine di tutelare le nostre imprese e i nostri lavoratori che rappresentano il primo patrimonio di questa nazione e delle sue famiglie».