Assembramenti a Diano Marina, turista torinese chiede maggiori controlli

18 agosto 2020 | 17:56
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Assembramenti a Diano Marina, turista torinese chiede maggiori controlli

Sia sulla spiaggia che in centro città

Diano Marina. Mi chiamo Mauro Z. sono un turista torinese che frequenta Diano Marina da alcuni anni.

Leggendo il vostro giornale online mi sono soffermato su un titolo dedicato al pattuglione della Polizia locale in servizio il giorno di ferragosto 2020, e mi scappato un sorriso.

Vi chiederete il perché. Infatti sia il giorno di ferragosto che i giorni precedenti ed i successivi credo che i Vigili urbani fossero nel sottobosco a multare i pochi campeggiatori abusivi, senza accorgersi del delirio che
si stavo sviluppando a non più di 200 metri dalla loro sede. Dico ciò poiché ho potuto constatare di persona la totale assenza di ogni tipo di vigilanza di Polizia urbana, polizia di stato, carabinieri, capitaneria di porto, ausiliari… durante le giornate di vacanza sia in spiaggia che in centro città.

Il Governo sforna Ordinanze di continuo a cui nessuno vigila e “ l’italiota medio “ approfitta della situazione, ed allora ecco che in spiaggia si vedono 8/10 persone ammassate su un lettino, l’uso della mascherina (un optional) all’abbigliamo da mare, almeno il 40% delle presenze ne è sprovvista in luoghi di assembramento, gli unici locali serali, poco più bar con musica soft sulla spiaggia, contingentati all’accesso in spiaggia ma all’ingresso nugoli di ragazzi in attesa senza alcun rispetto degli altri.

Ma la colpa non è solo dei giovani, infatti domenica 16 si è svolta la manifestazione Diano Affari, dove si è potuto ammirare il peggio di quanto suddetto. Ore 10.00 gli accessi agli ingressi sono presidiati da una mezza dozzina di vigilanti dell’organizzazione eventi che controllano ed invitano gli ospiti ad indossare almeno la mascherina. Ore 15,00 stessa scena; ore 21 liberi tutti! Non si vede più nessuno. Una folla che cammina gomito a gomito in un flusso di transito casuale tra gente che mangia il gelato o la frittella come se non fosse successo mai nulla nel modo.

La mia preoccupazione e semplice: se ci sono delle regole da rispettare perché nessuno controlla? Con mia moglie abbiamo una attività commerciale a Torino che ha già subito una chiusura di due mesi per il lockdown, ora mi trovo a constare che se nel resto del mondo non vengono fatte rispettare le regole, gli ospiti delle località turistiche al loro ritorno non faranno altro che accentuare il rischio del ripetersi del contagio, ma a me chi garantisce che la mia salute non venga messa a rischio o che la mia attività non debba nuovamente subire un blocco commerciale.