Verrà riparata la Ferrari F40 distrutta dalle fiamme a Montecarlo. Poca manutenzione alla base dell’incendio
Il rogo si è sviluppato dai particolari serbatoi fatti di stoffa e resina
Maranello. Tornerà a correre la Ferrari F40 semidistrutta da un incendio per le strade del Principato di Monaco il febbraio scorso, in Avenue Princesse Grace, alla rotonda di Portier.
Le fiamme avevano devastato la parte posteriore del veicolo, che oramai sembrava letteralmente da buttare. Ma il suo proprietario ha deciso di farla riparare, nonostante gli costerà fior di quattrini.
La fabbrica di Maranello prevede infatti di poter intervenire per riportare agli antichi splendori modelli di particolare interesse storico. E la F40 è uno di quelli: prodotta in numero limitato (1337 esemplari) al tempo della sua presentazione (anni ’80 dello scorso secolo) era già un mostro che viaggiava abbondantemente oltre il 300 chilometri orari e dotato di soluzioni estreme per prestazioni estreme. Ad esempio (e qui casca l’asino): al posto delle taniche metalliche, come serbatoi monta delle sacche di stoffa e resina, leggere ma molto meno sicure dei recipienti standard.
Costa 30.000 euro sostituirle (va fatto ogni 10 anni) e sembra che proprio la loro mancata manutenzione sia stata alla base dell’incendio.