Il caso

Sanremo, festa islamica al mercato dei fiori. La replica del presidente di Amaie Energia Andrea Gorlero

Questa mattina si è tenuta in totale sicurezza la festa del Sacrificio, una delle più importanti del mondo islamico

Sanremo. «A  conclusione della celebrazione religiosa svoltasi questa mattina al mercato dei fiori a cura del Centro Islamico sanremese, perfettamente riuscita anche grazie allo sforzo messo in campo dagli organizzatori, che ha consentito il pieno rispetto della normativa anti-Covid 19, mi sia ora consentito fare il punto rispetto ad alcune polemiche sorte nei giorni scorsi in merito all’iniziativa». Queste le dichiarazioni arrivate dal presidente di Amaie Energia Andrea Gorlero, finito nel mirino delle polemiche sollevate dalla Lega per la concessione della struttura pubblica di Valle Armea per una funzione religiosa islamica.

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La grande struttura del mercato dei fiori, compatibilmente con le esigenze della commercializzazione, è stata spesso messa a disposizione dei più svariati avvenimenti. Mai si è richiesto il pagamento di alcuna somma in caso di manifestazioni religiose.

Trovo quindi incomprensibile la polemica sollevata dal consigliere comunale di Sanremo Daniele Ventimiglia in merito alla concessione gratuita fatta alla comunità musulmana locale, per poche ore della prima mattina di oggi: si è trattato di una soluzione che ai sanremesi non è costata un soldo e che ha consentito a numerosi  cittadini italiani di esercitare il proprio legittimo diritto di culto, altrimenti compromesso dalle necessarie misure anticovid.

Visto che si tratta di una scelta dettata da semplice buonsenso, che non danneggia in alcun modo nessuno e che , anzi, consente di prevenire eventuali comportamenti imprudenti, il consigliere, non trovando altre ragioni di critica, ha pensato bene di invitarmi a offrire la sala, alle stesse condizioni, anche ad altre realtà associative sanremesi che ne facciano richiesta e che devono riunirsi.

Ribadisco quindi che se ad avere bisogno della sala per una festività importante fosse stata ( o sarà ) un’altra grande comunità religiosa che non dispone di spazi adeguati, avremmo preso ( e prenderemo ) a stessa decisione , come peraltro già avvenuto in passato nel caso del fausto evento dell’ordinazione del Vescovo di una vicina Diocesi Cattolica, nel gennaio del 2008.  D’altro canto, comunità religiose a parte a cui non possiamo certo chiedere di festeggiare la Pasqua tre mesi dopo, dubito ci siano associazioni sanremesi che devono a tutti i costi organizzare proprio adesso grandissime assemblee, sarebbe anzi molto sciocco proporle in questo periodo.

Dunque perché questo invito? Probabilmente perché quando si parla di musulmani alcuni politici sentono la necessità di creare una contrapposizione, anche quando non c’è ; per parte mia, auspico che la politica anziché cercare di mettere i cittadini italiani gli uni contro gli altri promuova il rispetto e la fratellanza.

Ho letto in questo senso l’invito rivoltomi dal Comune di Sanremo di cercare di trovare una soluzione logistica alla cerimonia, invito che ho trovato naturale assecondare».

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