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Imperia, sacerdote riceve ordinazione episcopale in comunità ortodossa: scomunicato

28 luglio 2020 | 16:38
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Imperia, sacerdote riceve ordinazione episcopale in comunità ortodossa: scomunicato

«La citata “chiesa” – ed i suoi “responsabili” – non hanno alcun legame, conosciuto dal Dicastero, con le Chiese ortodosse con le quali la Santa Sede intrattiene un dialogo ufficiale e relazioni fraterne»

Imperia. Il presbitero Giovanni Ferrando, 79 anni, della diocesi di Albenga – Imperia è stato scomunicato dalla Chiesa cattolica per aver ricevuto la “ordinazione episcopale” in una comunità ecclesiale ortodossa. A comunicarlo, su incarico del vescovo diocesano Guglielmo Borghetti è il vicario giudiziale, canonico Bruno Scarpino.
Sul caso di don Ferrando, è stato interpellato il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani che ha decretato: «La citata “chiesa” – ed i suoi “responsabili” – non hanno alcun legame, conosciuto dal Dicastero, con le Chiese ortodosse con le quali la Santa Sede intrattiene un dialogo ufficiale e relazioni fraterne».

Nella nota diffusa dalla diocesi di Albenga-Imperia si legge: «Si deve rilevare – con profondo rammarico – che don Giovanni Ferrando ha quindi operato una scelta che ferisce in modo gravissimo la sua comunione con la Chiesa cattolica».
Con la scomunica “latae sententiae” è stato vietato al presbitero di «prendere parte in alcun modo come ministro alla celebrazione della santa Messa o qualsiasi altra cerimonia di culto cattolico», di «celebrare sacramenti e sacramentali e ricevere egli stesso i sacramenti della Chiesa» e di «esercitare ogni ufficio, o ministero, o incarico ecclesiale, e compiere qualsivoglia atto di governo ecclesiastico». Inoltre il vescovo Borghetti ha decretato «la privazione di qualsiasi diritto, privilegio, facoltà, grazia, titolo e insegna, anche solo di natura onorifica, che il predetto presbitero eventualmente detenga nell’ordinamento ecclesiale» e «intende chiedere alla Santa Sede l’irrogazione della dimissione dallo stato clericale e la dispensa dai relativi impegni di don Ferrando».