Imperia, avvocato pretende di entrare alla Sant’Anna per incontrare una cliente: per riportare la calma arriva la polizia

16 luglio 2020 | 15:26
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Imperia, avvocato pretende di entrare alla Sant’Anna per incontrare una cliente: per riportare la calma arriva la polizia

«La signora ha un’amministratore di sostegno e ogni contatto con l’esterno deve essere convalidato dal giudice», spiegano dalla struttura

Imperia. Mattinata movimentata alla Clinica Sant’Anna di Imperia. È dovuta, infatti, intervenire la polizia per riportare la calma tra una collaboratrice di studio dell’avvocato sanremese Vinicio Tofi che denuncia sia stato impedito l’ingresso per visitare una paziente e la direzione della struttura, che invece, sostiene sia necessaria l’autorizzazione del giudice.

«Mi sono  più volte recato -racconta Tofi –  presso la struttura richiesto del mio operato sia direttamente dall’interessata sia per interposta persona che ho ricevuto nel proprio studio. È stata infatti attivata procedura per nomina di amministratore di sostegno da parte di alcuni parenti. È fondamentale precisare che tale richiesta si basa solo sulla situazione di ricovero per problemi fisici ortopedici e non per problematiche psichiche che ne menomino in qualche modo la piena lucidità. Ovviamente l’iniziativa di richiesta di amministratore di sostegno non ha avuto alcun consenso della cliente. Dopo vari tentativi bonari, sia di persona che con collaboratori di studio, oggi di fronte all’ennesimo rifiuto è stato necessario richiedere l’intervento delle Forze Dell’Ordine. È intervenuta una pattuglia della Polizia che ha verbalizzato la situazione».

«Siamo noi che siamo stati costretti a chiamare la polizia – replica il direttore della Sant’Anna Andrea di Pietrantonio la signora ha un’amministratore di sostegno e ogni contatto con l’esterno deve essere convalidato dal giudice. L’avvocato Tofi era rappresentato da una sua collaboratrice».

«Di fatto la povera ospite della struttura si trova nell’impossibilità di ricevere visite , e quindi di rilasciare deleghe, che non siano filtrate da fantomatiche autorizzazioni che non hanno alcuna cittadinanza nel mondo giuridico. Con conseguenze facilmente immaginabili sullo stato d’animo dell’anziana signora ospite della struttura, che si è trasformata in una impenetrabile torre d’avorio. Sara quindi inevitabilmente procedere alla tutela dei diritti fondamentali della signora, in ogni sede giudiziaria competente, anche se ai nostri giorni non si pensava sussistessero ancora necessità del genere», aggiunge Vinicio Tofi.

«Anche noi -replica Dipietrantoniosiamo pronti in ogni momento e in ogni sede a dimostrare il contrario di quanto asserito dall’avvocato Tofi con tutte le conseguenze anche giuridiche del caso».