Bordighera, il coraggio di Simone. Apre il bar Mondino poco prima dell’emergenza Covid. «Mai perso d’animo»

11 luglio 2020 | 17:08
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Bordighera, il coraggio di Simone. Apre il bar Mondino poco prima dell’emergenza Covid. «Mai perso d’animo»
Bordighera, il coraggio di Simone. Apre il bar Mondino poco prima dell’emergenza Covid. «Mai perso d’animo»
Bordighera, il coraggio di Simone. Apre il bar Mondino poco prima dell’emergenza Covid. «Mai perso d’animo»

«Ringrazio il proprietario dei muri che non mi ha fatto pagare l’affitto. Ora voglio continuare a migliorare, senza fermarmi mai»

Bordighera. Trovarsi a meno di due mesi dall’apertura del proprio locale in una pandemia e non perdersi d’animo, nonostante le difficoltà dal momento e l’incertezza del futuro. E’ quanto accaduto a Simone Prochilo, 24 anni, che il 4 gennaio scorso ha coronato il suo sogno, aprendo un locale tutto suo, che ha poi dovuto chiudere per quasi tre mesi a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

Diplomato all’Istituto Alberghiero di Arma di Taggia, Simone ha lavorato per qualche anno al Buga Buga di corso Italia e all’hotel Parigi, sul lungomare Argentina, entrambi a Bordighera. «Volevo però un locale mio, e dopo tanta ricerca l’ho trovato», racconta il giovane che ha rilevato la gestione dello storico Caffè Mondino, nel cuore della Città delle Palme.

Come tutti i suoi colleghi e i commercianti in genere, Simone non poteva sapere che a marzo avrebbe dovuto chiudere le porte del suo nuovo bar per un tempo indeterminato, come disposto dai dpcm del premier Conte, che ha imposto un lockdown per contenere i contagi da Coronavirus.

«Non mi sono mai buttato giù, in tutto quel periodo – racconta Simone -. Sentivo le notizie alla tv, era un continuo rimandare la riapertura dei locali. Ma non mi sono perso d’animo». E così, complice forse la spensieratezza legata alla giovane età, o la naturale inclinazione ad essere ottimista, Simone Prochilo ha atteso il giorno della riapertura con determinazione e forza di volontà. «Non appena è stato possibile riaprire con il take away l’ho fatto – dice – Una decina di giorni dopo, poi, la riapertura totale».

Gli aiuti promessi dallo Stato sono arrivati? «Quelli a fondo perduto per la cassa integrazione in deroga sì, in ritardo ma sono arrivati. Avendo però rilevato l’attività da pochissimi mesi, non ho potuto accedere ad altre forme di contributo più importanti, come i prestiti a tasse agevolato – dichiara il giovane -. Devo però ringraziare il signor Mondino, proprietario dei muri, che mi è venuto incontro non chiedendomi il canone di affitto per tre mesi: per me è stata una grossa mano».

E ora, con il ritorno graduala alla normalità, Simone è tornato ad investire nel suo locale, con professionalità ed entusiasmo: «Abbiamo iniziato a preparare piatti sia caldi che freddi, insalata e altro ancora, oltre ai panini – dice -. Ho anche installato una grande tv con Sky per seguire gli avvenimenti sportivi». «E non ho intenzione di fermarmi – promette -. Voglio che il locale continui a migliorarsi, sempre di più, per offrire il servizio migliore possibile ai nostri clienti».