Al Borea di Sanremo 1000 tamponi al giorno grazie alla donazione della benefattrice russa Elena Sivoldaeva
Ha acquistato due apparecchiature dal valore complessivo di 262.300 euro che triplicheranno la capacità di analisi del test diagnostico
Sanremo. Sono entrati in funzione i due nuovi macchinari di analisi tamponi covid-19 acquistati e donati al Comune dalla benefattrice russa Elena Sivoldaeva.
Dal valore complessivo di 268.400 euro e fornite dalla ditta svizzera Hamilton Medical, le apparecchiature sono state installate presso il laboratorio di Microbiologia dell’ospedale Borea e triplicheranno la capacità di analisi del test diagnostico che rileva la presenza di rna del virus sars-cov-z.
«Dal primo laboratorio autorizzato nei primi giorni della pandemia del Policlinico San Martino, fino all’autorizzazione dei Laboratori di tutte le Asl e quindi quello di Sanremo, abbiamo aumentato la capacità del sistema sanitario di fare una media al giorno di 1.500 tamponi secondo le necessità – ha detto Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria, durante la cerimonia di accensione dei due dispositivi che si è svolta questa mattina –. Non siamo fuori tempo massimo per questa tipologia di macchinario, anche se i tempi della pubblica amministrazione, sui quali dovremmo riflettere, ci hanno portato alla consegna in un periodo dove c’è meno urgenza».
Una volta entrati a pieno regime, gli estrattore di acido nucleico consentiranno di processare fino a 1000 tamponi al giorno, così da incrementare l’attuale capacità di analisi di tre volte. I test processati sono quelli molecolari standard che richiedono un tempo di elaborazione di circa 4 ore. Un risultato fondamentale in questa fase dove, in previsione di un virus non ancora definitivamente sconfitto e in previsione dell’apertura delle scuole a settembre, l’attento e precoce monitoraggio epidemiologico del territorio è ancora più determinante.
Al riguardo, Marco Damonte Prioli, direttore generale dell’Asl1, ha sottolineato: «Questi dispositivi permetteranno di affrontare con estrema velocità possibili nuovi focolai. Inoltre potranno essere utilizzata per altri tipi di analisi molecolari. La capacità diagnostica dell’ospedale di Sanremo viene così aumentata in maniera esponenziale, aspetto da non sottovalutare di fronte alla possibilità di uno sviluppo nel periodo autunnale non solo del covid ma anche di altri infezioni, quali polmoniti, bronchiti etc».
I nuovi dispositivi “MICROLAB STARlet IVD” integrano il comparto esistente di attrezzature e, una volta terminata l’emergenza sanitaria, potranno essere utilizzati anche per altre indagini biomolecolari. Un contributo fondamentale ,dunque, che testimonia ancora una volta l’importanza della solidarietà e che raddoppia il debito della città nei confronti della filantropa.
Residente a Monaco, già la scorsa estate Sivoldaev aveva infatti salvato l’anno scolastico dei giovani studenti della Pascoli, donando al Comune 500.000 euro per l’acquisto di moduli prefabbricati volti a ospitare aule temporanee. Il gesto le era valso il riconoscimento di “Amico di Sanremo”.
«Spesso mi chiedono come mai ho scelto Sanremo per le mie opere di bene – ha detto la benefattrice –. Rispondo perché mi trovo molto bene con l’amministrazione comunale e riconosco al sindaco Biancheri amicizia e calore. Conosco tanti sindaci ma con questa amministrazione è nata una vera amicizia: mi trattano come una persona e non come un bancomat».
Il sindaco Alberto Biancheri a sua volta ha aggiunto: «L’idea dei due macchinari è nata da un accordo con le strutture ricettive e le associazioni per monitorare il territorio e trasmettere, così, anche il messaggio di una Sanremo città sicura in termini turistici»..
Alla cerimonia di attivazione degli estrattori erano inoltre presenti l’assessore alle Politiche sociali Costanza Pireri, il direttore sanitario di presidio Asl1 Giovanni Bruno e il responsabile Microbiologia Asl1 Pier Andrea Dusi.