Ventimiglia, parla la madre del 16enne: «Mio figlio massacrato di botte»

Ancora nessuna denuncia: «Abbiamo paura»
Ventimiglia. «Da un anno e mezzo mio figlio e mio nipote subiscono bullismo da ragazzi più grandi. Mio nipote ha in parte perso l’uso del braccio, ora ha una placca dopo sette ore di intervento. Mio figlio qualche sera fa è tornato a casa massacrato, mi è svenuto in casa». A parlare è Laura V., madre del 16enne protagonista di una vicenda ancora tutta da chiarire avvenuta a Ventimiglia.
«Ho letto che mio figlio avrebbe staccato un pezzo d’orecchio al suo rivale a morsi: è falso, mio figlio non ha la forza di fare una cosa del genere», dice. Sarà la polizia a far luce su quanto accaduto, e su come il 20enne si sia procurato la ferita all’orecchio. Ma la donna non ci sta e vuole soprattutto difendere il proprio figlio «da una banda di ragazzi più grandi che l’hanno preso di mira».
Stando a quanto raccontato da Laura, il figlio si trovava in un locale sulla spiaggia insieme a una ragazza, ex del suo avversario. Vedendoli insieme, il 20enne si è alzato dal suo tavolo e ha raggiunto quello della coppia, chiedendo al ragazzo di alzarsi e uscire con lui. «A quel punto sono intervenuti i gestori del locale, che per difendere mio figlio lo hanno chiuso in bagno – racconta la donna -. Quando però è uscito si è trovato di nuovo i ragazzi più grandi, erano cinque o sei, non ha potuto far altro che seguirli in spiaggia». E’ qui che si sarebbe consumata l’aggressione: «Mio figlio è stato brutalmente picchiato. Non so come si sia ferito l’altro ragazzo, forse con una pietra mentre picchiava mio figlio. Non lo so. So solo che il mio ragazzo è tornato a casa, senza più neanche fiato. Mi è svenuto davanti».
Durante l’aggressione nessuno ha chiamato le forze dell’ordine, nessuno è intervenuto per dividere i due ragazzi. Il minorenne non ha voluto nemmeno andare in ospedale per farsi medicare: «Aveva paura, era terrorizzato – racconta la madre -. Non abbiamo neanche denunciato, per paura di ritorsioni. Ma ora questa cosa deve finire, mio figlio poteva morire e io essere qui a piangerlo su una bara».
La donna è un fiume in piena quando racconta di minacce e angherie subite dal figlio e dal nipote negli ultimi mesi. «Mio nipote ha 17 anni, lo scorso anno lo hanno massacrato a Bordighera. Sempre la stessa banda – racconta -. Lui ha chiesto aiuto al fratello più grande del 20enne, ma questo invece di aiutarlo si è unito al gruppo. Erano in 30. A causa delle botte prese, mio nipote ha subito un intervento di sette ore, gli è stata messa una placca al braccio, di cui però non ha ancora recuperato la mobilità. Resterà così per tutta la vita. Ma cosa vogliono questi da noi?».
Laura V. racconta di un clima di terrore a Ventimiglia, instaurato da ventenni nei confronti di ragazzini più giovani, che ora hanno paura anche ad uscire di casa.
La versione dei protagonisti dell’aggressione è ora al vaglio delle polizia di Ventimiglia: per le loro indagini gli agenti del commissariato si avvaleranno delle testimonianze dirette e dei filmati delle videocamere che avrebbero ripreso la scena.