Un “Cervo nobile” a spasso nella Valle Argentina, vittima del bracconaggio in provincia è rarissimo

24 giugno 2020 | 16:58
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Un “Cervo nobile” a spasso nella Valle Argentina, vittima del bracconaggio in provincia è rarissimo

Immortalato da una fototrappola di “Wildlife Valle in Argentina”

Sanremo. «Sono dieci anni che mettiamo fototrappole e non ne avevamo mai immortalato uno». A dirlo è Meg, che insieme ad Andrea fa parte di “Wildlife Valle in Argentina”.

Recentemente, sull’omonima pagina Facebook, hanno pubblicato tre foto di un esemplare di cervo nobile (Cervus elaphus) che gironzola per un sentiero della valle. Viste le sue dimensioni, che negli esemplari adulti raggiungono, tra l’altro, l’altezza di 1,5 metri al garrese, dovrebbe trattarsi di un giovane cervo, poco più che un cerbiatto.

Ridottosi a fine anni ‘60, a causa di una caccia indiscriminata, a pochi esemplari tra il Parco dello Stelvio e il bosco della Mesola vicino a Ferrara, questo cervide è stato progressivamente reintrodotto nel Belpaese fino a colonizzare, a macchia di leopardo, tutto lo Stivale. Cacciarlo è reato.

Fatto sta che, ad oggi, è diffuso nel basso Piemonte e in teoria qualche esemplare sarebbe presente anche nel Parco delle Alpi Liguri ma, anche secondo altre testimonianze, quasi un fantasma nella Valle Argentina.

In Liguria è molto raro e quelli che (altrettanto raramente) fanno capolino nella nostra provincia, sono esemplari che provengono dalla vicina Francia. Alla loro “non presenza” contribuisce anche poi il bieco fenomeno del bracconaggio che, sulle Alpi del Mare, si accanisce anche su altri cervidi come i caprioli.