Politica

Sanremo, lo slittamento della prima rata Imu scatena la polemica in consiglio comunale

Accuse alla maggioranza dal consigliere Baggioli (FI). Biancheri replica: «Non accetto che questa amministrazione venga tacciata di non essere vicina agli imprenditori»

consiglio comunale sanremo giunta mascherine

Sanremo. «Sono solo il sindaco di Sanremo, non sono il premier Conte», ha replicato così Alberto Biancheri alle polemiche scaturite nella seduta del consiglio comunale di questa sera che ha dato il via libera allo slittamento della prima rata dell’Imu al 30 settembre per tutti quei cittadini che possano dimostrare di aver avuto ripercussioni economiche importanti derivanti dall’emergenza covid.

Le bordate nella direzione dell’amministrazione comunale sono arrivate dai banchi dell’opposizione, in particolare dal capogruppo di Forza Italia Simone Baggioli. L’esponente forzista è tornato ad accusare la giunta Biancheri di aver avuto “poco coraggio” nelle misure prese per sostenere il tessuto commerciale, invocando, allo stesso tempo, un uso accorto dei fondi provenienti dalla tassa di soggiorno (circa 850 mila euro), da spendere, secondo il consigliere, per «un vero cambiamento delle politiche rivolte alla promozione turistica della città». Baggioli si è anche detto favorevole alla proposta di “spacchettare” l’assessorato al Turismo, in maniera tale da destinare più fondi alle Attività Produttive.

sindaco biancheri

Secca la risposta del primo cittadino: «Non accetto che questa amministrazione venga tacciata di non essere vicina agli imprenditori. In qualità di sindaco non posso dare risposte oltre a quelle che mi permettono le forze a disposizione del nostro ente. La politica deve fare anche i conti con la realtà. Abbiamo lavorato giorno e notte per trovare risorse, perché era volontà di tutti fare quanto possibile per aiutare i cittadini in difficoltà».

Lo slittamento dell’Imu, anche se apparentemente non comporta oneri diretti in capo al municipio, come ha spiegato l’assessore al Bilancio Massimo Rossano provocherà una nuova sofferenza finanziaria per le casse dell’ente locale. Infatti, il Comune non andrà a incassare una parte degli acconti sull’imposta municipale unica, nonostante lo Stato chieda ugualmente il trasferimento delle somme ad esso spettanti. Una situazione che scarica ancora una volta sulle spalle degli enti locali provvedimenti che, coraggiosi o meno, richiederebbero un sostegno maggiore da parte di Roma.

L’altra importante pratica approvata questa sera è stata quella relativa all’aumento di capitale sociale di Amaie Energia, passaggio propedeutico al rilevamento della pista ciclabile (escluso il tratto di Ospedaletti) dai resti di Area24. Nel futuro assetto societario della società in house partecipata principalmente da Palazzo Bellevue, il capitale sociale balzerà dagli attuali due milioni circa a ben dodici. Entreranno come soci la finanziaria della Regione Liguria Filse (1 milione), lo stesso Comune di Sanremo per 1,5 milioni e 6 in patrimonio immobiliare (Sanremo è già detentrice della maggioranza assoluta di Amaie Energia attraverso la sua partecipata Amaie Spa) e del Comune di Taggia (10 mila euro). Sul piatto c’è anche un altro milione e mezzo da destinare alla manutenzione straordinaria della ciclabile, per i quali un impegno è stato preso dalla giunta Toti.

Sulla pratica Amaie Energia, Liguria Popolare, con il consigliere Sergio Tommasini, ha proposto un ordine del giorno per impegnare il sindaco e la giunta a strutturare meglio la società, affiancandole figure tecniche e non politiche nella gestione operativa, dirigenti i cui risultati ottenuti possano essere attentamente misurati dal consiglio di amministrazione. Odg approvato con tre voti favorevoli e venti astenuti.

Nella seduta odierna, in cui il consiglio comunale è tornato a una parziale normalità, essendosi svolto nuovamente in sala consiglio con tutte le disposizioni del caso che hanno portato i consiglieri a sedersi anche tra i banchi del pubblico per rispettare il distanziamento sociale, la prima ora e mezza è stata dedicata al “question time” dalle opposizioni che avevano in canna una “carica” di interrogazioni e ordini del giorno. Tra queste quelle del consigliere di Liguria Popolare Andrea Artioli sugli abusi edilizi che sarebbero stati compiuti a Palazzo Borea e sui rapporti istituzionali del Comune con gli altri enti, riferendosi, in particolare, al giorno della riapertura del punto di polizia presso l’ospedale Borea, occasione nella quale furono invitati l’assessore regionale Sonia Viale e il questore di allora Cesare Capocasa, mentre il Comune matuziano non fu avvisato nonostante si fosse fatto promotore, attraverso la conferenza dei capigruppo, dell’istanza volta alla riapertura del presidio. Oggetto del question time anche il mantenimento del distaccamento della polizia stradale.

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