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Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci

19 giugno 2020 | 19:29
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Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci
Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci
Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci
Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci
Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci
Quintali di “reti fantasma” rimosse dai fondali marini, ogni anno fanno stragi di pesci

In azione la Guardia Costiera con il V Nucleo Sommozzatori di Genova

Santo Stefano al Mare – Diano Marina. Si è conclusa l’operazione “reti fantasma” organizzata dalla Guardia Costiera Imperia che ha visto impegnati, per più giorni, uomini e mezzi nautici del Corpo delle
Capitanerie di Porto.

Grazie al supporto del Reparto Operativo della Direzione Marittima della Liguria, del personale specialistico del V Nucleo Sommozzatori di Genova, nonché della fattiva collaborazione dei sub dell’Associazione Sportiva dilettantistica “Informare” e del centro diving “Nautilus”, i fondali marini antistanti i Comuni di Santo Stefano al Mare, Diano Marina e Cervo sono stati liberati da oltre 5,3 quintali di rifiuti abbandonati. In particolare sono stati recuperati dal mare oltre 4 quintali di reti da strascico e da posta e perfino 1 motore fuoribordo ritrovato sul fondale marino.

Sulle complesse attività di recupero, svoltesi in 3 giorni, ha espresso parole di soddisfazione il Capitano di Fregata Giuseppe Semeraro, Comandante della Capitaneria di Porto di Imperia, il quale ricorda a tutti che “ogni anno vengono purtroppo abbandonate o disperse accidentalmente in mare svariate tonnellate di reti ed altri attrezzi da pesca che, se non recuperati, continuano a “pescare”, 24 ore su 24, rappresentando una seria minaccia per la vita marina e per l’ambiente. Queste attrezzature, infatti, provocano l’indefinita ed indebita cattura di pesci e di altri animali come tartarughe e mammiferi marini, che vi possono rimanere intrappolati, per non parlare dei possibili danni cagionati all’ecosistema marino ed agli organismi bentonici, nonché dei pericoli che tali reti possono costituire per la sicurezza dei subacquei”.

Il progetto di recupero delle reti fantasma si inserisce nell’ambito di una mirata campagna, condotta dal Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, a tutela della ambiente e delle fauna marina.

Il Comandante Semeraro ha tenuto a ringraziare tutti gli operatori subacquei dei sodalizi coinvolti che, volontariamente e con grande sensibilità civica ed ambientale, hanno partecipato alle attività, contribuendo al buon esito delle stesse. Pari ringraziamento va, infine, ai Comuni di Santo Stefano al Mare, Diano Marina e Cervo, per l’altrettanta sensibilità a condividere il valore delle
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