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Proposta di legge contro i reati di omo e transfobia, la replica di Mia Arcigay Imperia alla riflessione del vescovo Suetta

9 giugno 2020 | 16:32
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Proposta di legge contro i reati di omo e transfobia, la replica di Mia Arcigay Imperia alla riflessione del vescovo Suetta

«Persino l’OMS dal 1990 dice che l’omosessualità è una declinazione naturale della sessualità di una persona»

Sanremo. «Siamo alle comiche. Non “finali”, purtroppo, ma le solite strampalate accuse di alcuni ecclesiastici nei confronti delle persone LGBT*. Rieccomi qui dunque a commentare, più che altro per diletto, le medievali ed offensive posizioni del vescovo di Sanremo nei confronti della legge contro omofobia, bifobia e transfobia che potrebbe finalmente essere approvata nei prossimi mesi. L’illustre porporato ha paura che, se dovesse passare questa legge, non potrà più affermare che l’omosessualità è una pratica disordinata e distorta (sic). Teme che tale legge potrebbe impedire il licenziamento di “dipendenti di enti di ispirazione cristiana che tengano nella vita privata un comportamento non conforme alla dottrina” (sic). E soprattutto teme che non potrà più presentare queste espressioni dell’infinito amore cristiano come legittime opinioni» – affermano Marco Antei, presidente onorario MIA Arcigay Imperia, e Gianfranco Testa, presidente MIA Arcigay Imperia.

«Caro Antonio, ora mi rivolgo a te come ad un amico, quindi ti darò del “tu”. Hai una vaga idea del significato della parola “opinione”? Tu puoi dire che io sono biondo, se lo vuoi. Puoi anche gridarlo in giapponese, se ti aggrada. Ma il fatto è che io sono orgogliosamente calvo e, quando li avevo, i miei capelli erano favolosamente castani (ramati d’estate per effetto del sole). Dire che sono biondo può essere un’opinione? No, è una stronzata, una battuta, una boutade, una svista grossolana. È un sacco di cose, ma non è un’opinione. Allo stesso modo dire che l’omosessualità è una pratica disordinata e distorta non è un’opinione. Lo dice la scienza. Persino l’OMS dal 1990 dice che è una declinazione naturale della sessualità di una persona. Ed è per questo che ti scrivo, caro Antonio, per insegnarti qualcosa che non sai. E anche qualcosa che non conosci: il rispetto. Per il progresso della Scienza e della mia libertà di fare l’amore con dodici persone questa notte se mi pare.

Sostenere poi che sia un tuo diritto licenziare un tuo dipendente perché omosessuale o transgender è semplicemente una nefandezza. E se mai dovessi licenziare un tuo dipendente con questa motivazione allora sì, vorrei che la legge ti punisse.

È buffo infine constatare che un appello a ribellarsi al “pensiero unico” venga da chi per millenni ha imposto in mezzo mondo la sua religione come unica fede possibile. Basterebbe ogni tanto aprire un libro di storia (oggi puoi trovare tutto su Wikipedia).

Bene, come direbbe Papa Francesco: “me quedo atento” per qualunque eventuale chiarimento. A proposito, oltre un anno fa abbiamo cercato di contattarvi per organizzare un incontro, come da voi desiderato. Stiamo ancora aspettando un vostro riscontro» – dicono Marco Antei (presidente onorario MIA Arcigay Imperia) e Gianfranco Testa (presidente MIA Arcigay Imperia).