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Inaugurazione cantiere pista ciclabile a Imperia, Scajola: «Opera straordinaria. Ora servono infrastrutture»

22 giugno 2020 | 14:07
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L’intervento del ministro De Micheli su Autostrade: «Non è che si può pendolare la mattina chiedendo l’apertura dei cantieri e la sera dicendo che i cantieri vanno chiusi»

Imperia. «Noi oggi siamo qui riuniti per l’apertura di un’opera che cambierà il volto della città». Lo ha detto il sindaco di Imperia Claudio Scajola dal palco allestito nel cantiere della ciclabile nell’ex area ferroviaria che ospitava la stazione di Porto Maurizio. Giunto insieme al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, sulle note di “Born to Run” di Bruce Springsteen che già lo aveva accompagnato due anni fa nella campagna elettorale che lo ha portato sullo scranno del primo cittadino, Scajola ha iniziato il suo discorso parlando dell’importanza della pista ciclopedonale che collegherà Imperia a San Lorenzo al Mare in un percorso lungo 9 chilometri, con due passeggiate panoramiche e una corsia dedicata ad una navetta ecologica. Un esempio di recupero e valorizzazione del territorio in un’opera da 16.3 milioni di euro finanziato dal Bando Periferie del Governo.

«Trovo riduttivo il titolo “pista ciclopedonabile” perché in effetti questa opera, inserita dall’amministrazione Capacci nel bando periferie del governo Renzi, è diventata invece profondamente diversa – ha aggiunto il sindaco -. Con questo progetto non ci si limita alla pista, si inserisce una linea di trasporto pubblico elettrico da Porto Maurizio a Oneglia, una viabilità cittadina profondamente rivoluzionata con nuove arterie che cambierà la circolazione urbana; una valorizzazione di tre quartieri in particolare che sono periferici da sempre; la realizzazione di passeggiate, di punti di veduta, che sono assai suggestivi. Tutti elementi che fanno ritenere che quest’opera meritasse un’apertura con il ministro della Repubblica e quindi lo ringrazio in modo particolare per aver colto il significato di quest’opera».

Sempre sulla ciclabile, Claudio Scajola ha aggiunto: «Sarà un’occasione per mostrare meglio le bellezze della nostra città che sono rimaste nascoste per troppo tempo, forse per troppi decenni. Questa è anche un’occasione, questo cantiere, per risolvere uno dei problemi annosi del territorio, che è quello del rifornimento idrico. Su questo sedime, con un costo molto ridotto, riusciremo a inserire il nuovo acquedotto: una parte di finanziamento lo abbiamo avuto dalla Regione, l’altro lo cercheremo dal privato, perché a noi amministratori deve interessare portare l’acqua, dare il servizio sicuro e di qualità. Se lo fa un privato, ben venga, l’importante è avere l’acqua. Tutto il resto, che in questi giorni si agita, sono chiacchiere per abbaiare alla luna che non ci riguardano».

INFRASTRUTTURE A PONENTE. «Cara ministro, questa è anche l’occasione, per porre l’attenzione del governo, del tuo ministero e di te in particolare, la necessità di un grande piano infrastrutturale per la nostra Riviera di Ponente. E la Riviera, qui, me lo ricorda sempre mia moglie, incomincia da Pegli, incomincia da Genova. Questa nostra Riviera storica, che a fine Ottocento, primi del Novecento, ha permesso la nascita del turismo nel mondo, ha bisogno di strade per arrivarci, di collegamenti per raggiungerla: diventa sempre più difficile. Abbiamo bisogno che il traforo del Tenda, che è stato finanziato 15 anni fa e non è ancora terminato, si concluda in tempi brevi. Abbiamo bisogno che il progetto Armo-Cantarana, che ci collega con il Piemonte, iniziato con quella strada ai tempi di Cavour, sia ultimato: c’è un foro pilota dal 2001, c’è un progetto esecutivo che giace all’Anas. Abbiamo bisogno del pezzo più grande: vedi tu lo sai già, non si riuscirà mai a raddoppiare l’Autostrada dei Fiori, ma abbiamo bisogno di alleggerire il nodo di Genova come il nodo di Savona. E oggi l’attualità ci dice anche per problemi di sicurezza, non solo per capacità di traffico: sono strade a due corsie, intasate, se ascolterai tu come ascoltiamo noi tutti il bollettino del traffico, non è possibile che la Liguria abbia più della metà del tempo del bollettino del traffico dedicato al traffico e alle code in Liguria. C’è bisogno di un piano infrastrutturale importante: ecco, l’Albenga – Carcare – Predosa, intersecando la Torino-Savona e intersecando la Milano-Genova (A6 e A26) con un progetto antico che il CIPE approvato nel 2010 si riuscirebbe di fatto a fare il raddoppio dell’Autostrade dei Fiori e ad intersecare tutti i traffici del nord: Piemonte, Lombardia, alleggerendo il nodo di Genova e il nodo di Savona».

AURELIA BIS. «Il problema dell’Aurelia. L’Aurelia l’hanno fatta i romani 2mila anni fa. Questo era un territorio molto isolato. E’ rinato grazie a Marca Aurelio, ma siamo rimasti lì. C’è bisogno che venga fatta l’Aurelia bis. Sono più di 10 anni forse 12 che non c’è più un investimento dello Stato in questo territorio. C’è l’Aurelia bis fatta allora, nel tratto sanremese, c’è un progetto esecutivo, approvato dal ministero e da tutte le autorità competenti ma dobbiamo metterci la testa».

EUROPA: FINANZIAMENTI 10 VOLTE PIANO MARSHALL. «Mi rendo conto che tutte queste cose sono richieste miliardarie, ma io cerco per natura di vedere il lato positivo. Questo tremendo Covid ha fatto capire anche a chi non capiva che l’Europa è una cosa importante, e ha fatto capire anche a tanta parte della classe dirigente che ignora (e quindi è ignorante) che l’Europa ci dà un’opportunità di finanziamenti mai visti. Ho fatto un conto, Paola, se arriverà tutto ciò che è in trattativa tra Governo ed Europa ci saranno finanziamenti per l’Italia in parte a fondo perduto e in parte a tasso praticamente zero che sono dieci volte il piano Marshall del dopoguerra. Quindi si apre un’opportunità che mi auguro tu riesca in gran parte a portare sulle infrastrutture».

PONTE DI GENOVA: MARGINALE PER PONENTE. «Il ponte di Genova è stato importante, lo inaugurerete presto. Il Governo ha messo finanziamenti importanti, ma soprattutto avete fatto la cosa più significativa: lo Stato ha finalmente capito che con le procedure attualmente in vigore le opere pubbliche non si fanno. Con un eccesso di verifica sulle qualità e sulle competenze e in qualche modo sulla legalità si è costruita l’illegalità. Per fare un’opera pubblica due terzi sono sulle procedure, un terzo sulla costruzione dell’opera: è evidente che si deve modificare, che si deve essere severi dopo, nel corso dell’opera e alla fine dell’opera per vedere se è stata realizzata secondo i canoni e senza che siano state furbizie. Genova ci è riuscita, ci siete riusciti perché con le normative che avete stabilito il ponte di Genova si è fatto in poco tempo. Però, vedi, il ponte è importantissimo, anche come simbolo, però di qua, per noi, da Voltri in qua, dico una parola forte: è marginale. Perché il ponte di Genova non serve tutta l’utenza sia dei traffici commerciali verso la Francia, sia della nostra prima risorsa, che è il turismo, perché passa attraverso la Voltri-Alessandria e quindi è marginale per questo territorio. Per questo territorio è urgente l’Albenga-Carcare-Predosa, se no non si arriverà più in questo territorio».