Centri estivi in Liguria. Cgil, Cisl e Uil: «Un pasticcio annunciato»
«Abbiamo chiesto alla Regione un servizio sanitario dedicato al supporto delle attività dei centri estivi e che venissero predisposte norme universali a tutela di lavoratori e famiglie»
Genova. «Sulla partenza dei centri estivi per bambini e ragazzi assistiamo da giorni ad annunci, ordinanze, dichiarazioni ad effetto che provano a coprire la totale assenza di programmazione. Cgil, Cisl e Uil, come noto, hanno più volte segnalato l’urgenza di strutturare servizi rivolti ai bambini e ragazzi, provati dall’isolamento, e la necessità delle famiglie, alle prese con il ritorno al lavoro e scuole chiuse, per avere strumenti per la conciliazione.
Da inizio maggio chiediamo di far partire questi servizi in sicurezza, attraverso l’adozione di precauzioni minime per contenere la diffusione del Covid-19. Benché il numero dei contagi sia in discesa ovunque, la Liguria continua ad essere la regione con l’aumento maggiore, perciò abbiamo chiesto l’adozione di alcuni semplici accorgimenti.Abbiamo chiesto alla Regione un servizio sanitario dedicato al supporto delle attività dei centri estivi e che venissero predisposte norme universali a tutela di lavoratori e famiglie.
Abbiamo chiesto che le Istituzioni approfondissero le modalità organizzative dei servizi rivolti ai bimbi con età ricompresa fra zero e tre anni, dove non esistono linee guida nazionali e sono in corso approfondimenti medici dovuti all’impossibilità di rispettare le distanze interpersonali e di utilizzo delle mascherine per cui molte altre regioni, fra cui Veneto ed Emilia Romagna, stanno cercando di individuare le modalità più sicure per i bimbi e per i lavoratori e i volontari coinvolti nelle attività. A tal fine si sono attivati tavoli di confronto con il governo da parte delle oo.ss nazionali.
Quasi tutte le Regioni hanno agevolato un confronto costruttivo fra gli attori coinvolti, a partire dai pediatri. Apprendiamo dalle dichiarazioni dell’assessore Cavo che ci sarebbe un accordo con sindacati e enti gestori.
Cosa che non ricalca l’esito della lunga riunione tenutasi venerdì 29 nella quale le oo.ss hanno ribadito il mancato recepimento dell’ accordo dei gestori e famiglie inteso come addendum all’interno del protocollo quadro con Regione. Altresì non è stato tenuto conto dei modelli organizzativi di produttività tra addetti e utenza da 0 a 3 con un indice 1/3 per bambino, nonché la mancanza dei DPI quali le mascherine ffp2 per gli addetti.
Queste considerazioni sono gli elementi minimi a sostegno di un percorso di apertura dei centri estivi in sicurezza.
Per ora Alisa non ha ancora definito linee guida sanitarie a supporto delle attività estive e l’ordinanza 35 prevede la riapertura dei centri dedicati ai bimbi fra 0 e 3 anni senza precauzioni specifiche e nonostante le preoccupazioni espresse da sindacati e enti gestori. Basta annunci.
Chiediamo, visto che ci sono tutte le condizioni per organizzare al meglio i servizi, che si faccia tutto il possibile per scongiurare il ripetersi di fatti gravi» – dicono Fulvia Veirana, Claudio Donatini, Fabio Servidei, segretari regionali Cgil, Cisl, Uil Liguria.