Boom di prenotazioni tramite Airbnb

11 giugno 2020 | 11:50
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Boom di prenotazioni tramite Airbnb

Nella massima incertezza per il comparto turistico, in molti scelgono la casa vacanze per le prossime ferie

Genova. Si stanno rivelando agli occhi di tutti i pessimi numeri del consuntivo sull’andamento economico del settore turistico e ricettivo dovuto al lockdown. Prendendo a riferimento il documento dell’Istat sulle previsioni sul turismo per il 2020 in tempi normali, considerando che il trimestre marzo-maggio è sempre il periodo più rilevante per l’intera annualità turistica italiana, in termini numerici si stima che siano andati in fumo oltre 9 miliardi di euro solo per quanto riguarda la spesa turistica degli stranieri (circa un quinto della spesa complessiva stimata per l’anno in corso); ciò va ad aggiungersi al mancato 16% della spesa turistica annuale degli italiani nello stesso periodo.

Finalmente si comincia ad intravedere una fioca luce in fondo al tunnel, con la recentissima abolizione delle limitazioni alla circolazione fra le varie regioni. È un primo significativo passo per cominciare a ridare ossigeno all’industria turistica, almeno con i vacanzieri del mercato interno. Una conferma arriva dalla impennata delle prenotazioni degli italiani di case vacanze, il cui mercato è fortemente nelle mani del colosso statunitense Airbnb.

Il grande leader americano ha rilevato un repentino incremento delle prenotazioni fra la fine di maggio e l’inizio di giugno anche in altri Stati europei a grande vocazione turistica, come la Germania, il Portogallo ma anche la Corea del Sud e la Nuova Zelanda. Non sono evidentemente i Paesi che attirano la maggior percentuale di turisti al mondo, però sono quelli che hanno superato la fine di massima emergenza della pandemia con una quantità di contagiati relativamente controllata e contenuta.

Da una semplice ricerca limitata al sito Web di Airbnb si possono contare oltre 300 alloggi registrati solo in Riviera ligure e, fra i dati diffusi dall’azienda alla stampa ufficiale, si può notare un aumento anche degli affitti a lungo termine e di alloggi attrezzati per lo smart work working.

Abbiamo chiesto un commento di questo al Fondatore di utileincasa.it, il quale sembra non esserne affatto sorpreso. Si spiega che già prima di questa emergenza coronavirus il settore ricettivo stava assistendo da qualche anno ad un forte incremento dei viaggi business, con la scelta non più di alloggi solo alberghieri ma anche di sistemazioni extra alberghiere in grado di garantire l’uso di spazi adibiti ad ufficio. Il fatto di aver reso molto popolare anche nella nostra nazione il lavoro da remoto ha reso possibile lo svincolarsi da una sede fisica fissa e talvolta anche da un orario prestabilito, a patto che ci abbia a disposizione un ambiente consono in termini di illuminazione, riservatezza ed opportuna climatizzazione per lavorare in tutta tranquillità.

Insomma, anche un così lungo periodo ricco di negatività ed apprensione sia per la salute che per l’economia ed il lavoro cambia l’approccio verso soluzioni, oltre ad essere un’opportunità di ripartenza per chi non si lascia sopraffare dallo sconforto come i due giovani di Bordighera che hanno deciso di inaugurare un bistrò.