La situazione

Autostrade, Liguria Popolare: «Oltre agli interventi sulla rete attuale servono nuove infrastrutture»

«A mio parere i cantieri attuali sono necessari, ma non risolutivi»

Coda Traffico Autostrada A10

Genova. «L’attuale situazione in cui versa la rete autostradale ligure non è più sostenibile sotto tutti i punti di vista e mostra la necessità di pianificare una serie di interventi risolutivi»: ne è pienamente convinto il consigliere di Liguria Popolare Gabriele Pisani che si è fatto anche portavoce di un ordine del giorno per trovare soluzioni per un trasporto sicuro verso gli ospedali, nonostante i numerosi cantieri e i conseguenti rallentamenti, per i cittadini che ne hanno necessità.

«La questione autostrade in Liguria è un argomento diventato cruciale su cui è necessario fare una seria riflessione non solo per permettere spostamenti veloci, ma anche per dare nuova linfa vitale allo sviluppo del territorio dal punto di vista economico – spiega il capogruppo di Liguria Popolare Gabriele Pisanipenso quindi che non sia più rimandabile la realizzazione di nuove infrastrutture sul territorio della nostra regione».

«I cantieri attuali non bastano, – chiarisce Pisani – perché se anche Autostrade intervenisse con opere lungo tutta la rete ligure si tratta comunque di infrastrutture vecchie e che sono inadatte ai tempi moderni. Per fare un esempio: mancano le corsie di emergenza. A mio parere i cantieri attuali sono necessari, ma non risolutivi. Oggi più che mai bisogna realizzare nuove infrastrutture, oltre naturalmente a potenziare quelle esistenti».

«La Liguria paga ormai troppi decenni di rinvii su scelte strategiche per il nostro territorio – conclude il capogruppo di Liguria Popolare in consiglio regionale – e se è verissimo che la nostra regione ha bisogno di nuove infrastrutture e anche vero che queste non bastano anche solo per il problema di tempistiche di realizzazione da considerare. Anche aprissimo i cantieri domani la fine dei lavori, sopratutto per le grandi opere, si avrebbe non prima di una decina di anni. E quindi anche il loro utilizzo. Oggi bisogna sicuramente decidere e far partire le opere, ma in parallelo credo sia fondamentale terminare anche tutte quelle “infrastrutture” tecnologiche, che possono rendere minori le distanze e quindi ottimizzare e rendere più efficace il lavoro già da domani. Perché le nostre imprese non hanno più così tanto tempo da aspettare».

commenta