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Ventimiglia, l’appello di D’Eusebio al sindaco: «Aiuti i commercianti con tutti i mezzi che ha a disposizione»

27 maggio 2020 | 13:40
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Ventimiglia, l’appello di D’Eusebio al sindaco: «Aiuti i commercianti con tutti i mezzi che ha a disposizione»

«Non è sufficiente non far pagare le tasse maturate nei tre mesi di quarantena ma bisogna prendere provvedimenti più incisivi altrimenti la nostra città non riuscirà a risollevarsi»

Ventimiglia. «Lunedì sera si è svolto un consiglio comunale straordinario chiesto dalle opposizioni per discutere in merito alle misure da prendere per contrastare la gravissima crisi causata dal Covid-19. Così non è stato perché si è dovuto solo analizzare cavilli burocratici. Infatti, a quanto dicono i consiglieri di maggioranza, le nostre richieste di aiuti e/o sgravi fiscali per i cittadini di Ventimiglia dovevano essere valutate prima dai tecnici del comune. Mi nasce spontanea una domanda: perché il sindaco 26 giorni fa, cioè quando abbiamo depositato la mozione, non ha dato mandato ai tecnici del comune di vagliare le nostre richieste??» – dichiara il consigliere comunale di Ventimiglia, Massimo D’Eusebio.

«Se tutti avessero davvero voluto discutere per il bene dei cittadini si sarebbe potuto trovare un accordo come ad esempio astenersi nel merito della mozione, esaminare le proposte o scrivere in sede di consiglio comunale una mozione condivisa; invece si è preferito addossare le colpe al governo tralasciando il fatto che sono loro che governano la città. Dopo questo atto vergognoso, la minoranza per protesta ha abbandonato il consiglio comunale.

Restavano ancora da esaminare le nostre mozioni, (le mie due aspettano rispettivamente da fine ottobre e da dicembre) che stavano per essere votate dai consiglieri di maggioranza anche se è prassi non esaminarle in assenza dei proponenti. Per fortuna il presidente del Consiglio Spinosi ha agito correttamente fermando il consiglio.

Ribadisco il mio appello al Sindaco affinché aiuti i commercianti ventimigliesi con tutti i mezzi che ha a disposizione e ribadisco che non è sufficiente non far pagare le tasse maturate nei tre mesi di quarantena ma bisogna prendere provvedimenti più incisivi altrimenti la nostra città non riuscirà a risollevarsi!» – commenta Massimo D’Eusebio.