Stabilimenti balneari, Sib-Confcommercio Imperia: «Recepire alla lettera i criteri tecnici Inail significa chiudere la Liguria»

13 maggio 2020 | 11:37
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Stabilimenti balneari, Sib-Confcommercio Imperia: «Recepire alla lettera i criteri tecnici Inail significa chiudere la Liguria»

«Troppi comuni in provincia di Imperia non hanno ancora recepito la legge 145/2018 e gli stabilimenti non possono che protestare, attendiamo dal Governo un segnale»

Imperia. «I criteri generali che ha stabilito l’INAIL per gli stabilimenti balneari non sono sostenibili. Secondo questi pareri tecnici, in Liguria si devono eliminare 3 ombrelloni su 4, perdendo così il 75% dello spazio disponibile.Questo equivale a dire che la Liguria questa estate deve restare chiusa. Gli stabilimenti balneari non possono aprire in queste condizioni» – è lapidario Fabio Viale, presidente provinciale SIB, Sindacato Italiano Balneari – Confcommercio.

«Siamo in attesa di conoscere quali saranno le decisioni politiche governative, non possono posticipare ancora a lungo la loro posizione: il settore ha già perso metà parte della stagione prima di iniziare»– continua, sottolineando il punto che più sta preoccupando i titolari delle attività: «Buona parte degli stabilimenti hanno la scadenza della concessione a fine anno e non hanno ancora visto l’applicazione della legge 145 (che differisce le scadenze delle concessioni delle spiagge al 2033) e quindi ci sono molti titolari che alle porte di una stagione che sarà più di servizio pubblico che commerciale, rischiano di andare a casa a fine estate.

Troppi comuni in provincia di Imperia non hanno ancora recepito la legge 145/2018, e gli stabilimenti non possono che protestare: “ci fate fare una stagione ridotta, con limitazioni antieconomiche, con aumento di spese esorbitante, con richiesta di controllo capillare e non abbiamo ancora la certezza che sarà prorogata la nostra concessione?”. Che il governo prenda in mano la situazione e chiarisca che la legge è valida e che spinga sui comuni affinché si adeguino. Attendiamo dal Governo un segnale».