Il dibattito

Seborga, l’appello al sindaco di alcuni cittadini: «Non installi antenne 5G»

Lettera protocollata in Comune. Ma il sindaco smentisce: «Mai preso accordi per installare antenna»

Seborga. Un gruppo di cittadini ha protocollato stamani in Comune una lettera con la quale viene chiesta al sindaco Enrico Ilariuzzi la sospensione della fase sperimentale 5G in città per tutelare la salute pubblica. L’iniziativa è partita da Lilian Tadini e Romina Fanari, tra i firmatari del documenti insieme ad altre quattro persone.

«Gentile sindaco – si legge nella lettera – con la presente sottoponiamo alla sua attenzione, essendo lei investito di preminenti funzioni e prerogative in materia di tutela della salute pubblica, la grave e sottostimata situazione di pericolo che l’istallazione e l’esercizio di antenne 5G determinerà nel comune da lei amministrato, e dunque di conseguenza sulla salute dei suoi cittadini, nel caso di una sua adesione ed autorizzazione in tal senso. La popolazione di Seborga sulla questione ha già manifestato il proprio dissenso e la propria contrarietà all’istallazione, come potrà certamente vedere dalle firme raccolte e allegate alla presente».

«Dopo aver appreso l’adesione del proprio Comune al 5G – raccontano i firmatari – Ci siamo immediatamente allarmati e abbiamo deciso di far conoscere la nostra contrarietà al Sindaco. Purtroppo le ristrettezze di circolazione delle settimane precedenti non hanno permesso a tutti di poter firmare e far sentire la propria voce (anche se telefonicamente ci hanno subito riferito di essere contrari al 5G). Altri, invece, più tecnologici ci hanno inviato le loro firme per via telematica».

Dal canto suo, il sindaco Enrico Ilariuzzi precisa di non aver mai affrontato il discorso 5G né quello della possibilità, o meno, di installare un’antenna nel territorio del comune che amministra, ma non esclude a prescindere l’approccio alle moderne tecnologie. «Recentemente ho effettuato alcune verifiche per la fibra ottica invece e sembra che a breve inizino i lavori anche per portarla a Seborga – dichiara il sindaco – Credo che in un momento difficile come questo sia importante pensare a costruire il nostro futuro e con lo smart working magari anche i bei posti dell’entroterra meno comodi per chi deve fare da pendolare tutti i giorni possono diventare appetibili, vista la nostra qualità della vita e il Covid-19, che ci ha risparmiato, ne è stato un esempio».

 

 

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