Sanremo, impreca in consiglio comunale. Baggioli si difende: «Ho usato un’espressione dialettale»
Il capogruppo di Forza Italia spiega l’accaduto: «Un mio intercalare, forse tramandato dalle usanze dialettiche delle nostre vallate»
Sanremo. Gli scappa un’imprecazione («Dio B.») in consiglio comunale durante l’intervento di un collega, nominando il nome di Dio invano per commentare al telefono con la moglie le lungaggini della discussione politica, mentre non sarebbe dovuto essere inquadrato. Simone Baggioli non si scusa anzi interviene per giustificare il suo “fuori onda”.
«Il fatto, oggetto del vostro articolo, riguarda la telefonata intercorsa durante la seduta con mia moglie con la quale evidenziavo la lungaggine della prima pratica con un’espressione dialettale, fortemente ligure, qual è “dio bono”, spiega il capogruppo di Forza Italia, nonché commissario provinciale del partito.
Un mio intercalare, forse tramandato dalle usanze dialettiche delle nostre vallate e ben lontano dalla personale volontà di insulto o atteggiamento dispregiativo nei confronti del Nostro Signore.
I contenuti discussi durante il consiglio comunale di ieri sera, durato fine a tarda notte, hanno una valenza tale per cui si potrebbe discutere per giorni, settimane, mesi. La mia preoccupazione, e quella dei tanti colleghi consiglieri di minoranza intervenuti ieri sera, va nella stessa direzione: ci aspettiamo maggior coraggio e responsabilità da parte del sindaco Biancheri e della sua maggioranza.
Come ho più volte ribadito ieri sera durante il Consiglio, non è il Comune a chiudere i bilanci ma sono le imprese e le famiglie, con il pagamento di tasse e imposte, a permettere al Comune di non andare in default, chiudendo il documento economico. Ed ecco il motivo per il quale, tutta l’opposizione comunale, da Forza Italia a Liguria Popolare passando per la Lega ed i Fratelli d’Italia, urlano, a gran voce, interventi economici mirati a salvaguardare le Imprese e le Famiglie, motore pulsante della nostra collettività», conclude Baggioli.