Sanremo, appello alla Regione dei dipendenti comunali coinvolti nella vendita di Casa Serena
Lettera al presidente Toti e agli assessori Viale e Berrino. Intanto gli avvocati chiedono di poter vedere le relazioni dei dirigenti che avevano detto no al reintegro
Sanremo. Si appellano al presidente Giovanni Toti e agli assessori Sonia Viale (Sanità) e Gianni Berrino (Lavoro), i dipendenti del Comune matuziano coinvolti nella vendita della Rsa Casa Serena, di proprietà del municipio.
Dopo la doccia fredda dell’ultimo incontro tenutosi a Palazzo Bellevue tra una delegazione e l’assessore al Personale Silvana Ormea, nel quale l’esponente della giunta Biancheri aveva comunicato che non si sarebbe dato luogo alle richieste di mobilità interna, i comunali hanno deciso di scrivere una lettera-appello, indirizzata ai massimi esponenti della giunta regionale, nella speranza di poter trovare quell’appoggio politico venuto meno a livello locale.
Contestualmente gli avvocati che difendono la posizione dei dipendenti comunali, fermi nell’opporsi alla prospettiva di passare dal datore di lavoro pubblico a una gestione privata, hanno inviato una missiva all’attenzione del sindaco Alberto Biancheri e del segretario comunale Tommaso La Mendola, con la quale chiedono di poter visionare le relazioni dei dirigenti comunali che si erano “opposti” all’ipotesi di un ritorno in Comune per il personale distaccato presso Casa Serena. Una presa di posizione, quella della dirigenza nei confronti di altri dipendenti dello stesso ente (fatto alquanto inaspettato visto che si tratta di personale dello medesimo municipio), che stando ai fatti ha contribuito a “legare” le mani dell’amministrazione comunale, tanto da obbligarla a decidere per la cessione al privato non solo del ramo d’azienda di Casa Serena, ma anche del personale in distacco. Tutto ciò nonostante nella stessa maggioranza Biancheri si fosse aperto uno scontro sul loro destino.
Per i legali – gli avvocati Aloi e Pennisi del foro di Genova – la scelta del Comune è basata su una “lettura parziale, del tutto contraria a correttezza e buona fede e chiaramente strumentale, del parere della Corte dei Conti, che viene richiamato (dalla giunta Biancheri) nella sola parte in cui fa riferimento all’equilibrio di bilancio ed alle economie di gestione, trascurando volutamente (con atteggiamento proprio di uno spregiudicato datore di lavoro privato e non già di una Pubblica Amministrazione, tenuta non solo a rispettare l’equilibrio economico ma, altresì, a porre in essere ogni iniziativa diretta a mitigare l’impatto sociale delle proprie scelte ed a tutelare i propri dipendenti coinvolti) le considerazioni che i Giudici contabili hanno riservato ai principi di diritto nazionale e comunitario ed all’esigenza di rispetto e tutela del personale interessato, tenendo conto delle differenze ancora sussistenti tra lavoro privato e pubblico impiegato contrattualizzato”.
La richiesta è di avere al più presto “ogni documentazione avente ad oggetto: le relazioni e gli approfondimenti richiesti ai Dirigenti con la deliberazione G.C. 44/2020; i pareri resi dal Segretario Generale, dai Dirigenti e da consulenti esterni, in ordine alle problematiche inerenti al trasferimento del personale in oggetto; i bandi di concorso e/o gli atti di indizione di procedure finalizzate all’assunzione di personale, pubblicati dal 2018 in poi”.
Di “convocare urgentemente i lavoratori, unitamente ai loro legali, allo scopo di esaminare congiuntamente la documentazione come sopra richiesta ed individuare soluzioni a tutela dei dipendenti interessati ed al loro attuale stato di pubblici dipendenti contrattualizzati, eventualmente mutuando soluzioni adottate in situazioni analoghe da altre Pubbliche Amministrazioni ed in particolare da altri enti locali nell’ambito della Regione Liguria. Si preavverte che, in difetto di riscontro entro sette giorni dal ricevimento della presente, i sottoscritti provvederanno a tutelarsi nelle sedi, giudiziarie, contabili e di ogni altra natura, ritenute più opportune“.