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Movimento Imprese Italiane, da Sanremo si prepara la “Marcia su Roma”. «Il Governo si dimetta»

25 maggio 2020 | 21:22
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Un corteo funebre in piazza Eroi Sanremesi: «Lo Stato ha ucciso le imprese»

Sanremo. “Rivoluzione”. Lo hanno gridato da piazza Eroi Sanremesi i partecipanti alla manifestazione di protesta indetta dal Movimento Imprese Italiane, fondato a Sanremo da Alessio Graglia e Maurizio Pinto con lo scopo di far sentire la voce delle migliaia di imprenditori e lavoratori in ginocchio a causa dell’emergenza economica legata a doppio filo con i dispositivi di contenimento del Covid-19.

Dopo il 10 maggio, giorno della prima protesta con la distribuzione simbolica di pane e cipolle, il movimento è tornato in piazza per dire «basta al nuovo reato italiano: quello degli assembramenti che sembra essere diventato il pericolo numero uno del Paese». E ancora: «La movida non è qualcosa di malvagio: ai giovani che hanno solo voglia di tornare a vivere bisogna solo chiedere di essere responsabili».

«Lo Stato ha ucciso l’imprenditoria e ora noi siamo qui a celebrarne il funerale». Iniziata con un corteo funebre, inscenato da figuranti in costume sulle note della “Marcia funebre” di Chopin, la manifestazione è continuata con i discorsi degli organizzatori, Graglia e Pinto, che si sono fatti portavoce delle richieste degli aderenti al movimento: dai contributi a fondo perduto agli interventi a sostegno del personale. E ancora: interventi su imposte e contributi; sulla “compliance” fiscale e sulla liquidità.

Ospite della manifestazione, l’imprenditore toscano, divenuto famoso sui social per i suoi video di protesta, Nicola Franzoni che ha annunciato una “marcia su Roma” per chiedere le dimissioni del governo Conte. «Sono due mesi che combattiamo contro il sistema di disinformazione totale sull’emergenza Covid, che è un bluff usato come un grimaldello, come un ariete, per rompere l’equilibrio economico del nostro paese e trasformare l’Italia in un ostaggio della Germania attraverso l’adesione al Mes (Meccanismo economico di stabilità, ndr) – ha detto -. Siamo un comitato pronto a fare la rivoluzione in Italia, saremo a Roma il 30 di maggio, occuperemo la capitale e non andremo via finché non si dimetteranno il presidente del consiglio e il presidente della Repubblica. Cento anni fa sulla linea del Piave abbiamo fermato i tedeschi, li fermeremo un’altra volta. Questa volta fermeremo la Merkel».

Graglia e Pinto hanno invece annunciato un prossimo incontro con il governatore ligure Giovanni Toti, al quale esporranno i punti del loro programma: «Non ci fermeremo finché non verranno accolti», promettono.