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In Liguria è attivo “Geocov”, il sistema di mappatura territoriale del coronavirus

8 maggio 2020 | 17:52
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In Liguria è attivo “Geocov”, il sistema di mappatura territoriale del coronavirus

Per tracciare e mappare il virus e controllarne il suo contenimento

Genova. Tracciare e mappare il virus per controllare il suo contenimento in Liguria. È quello che fa il sistema “Geocov”, il programma di mappatura territoriale del coronavirus, fondamentale per la fase 2 e finalizzato al controllo e al contenimento del Covid-19 per supportare sempre di più il sistema di sorveglianza.

Il sistema “Geocov” è già attivo e ogni settimana Alisa elabora un report della distribuzione delle persone positive, utilizzando questo strumento informatico che, partendo dalle coordinate geografiche relative alla loro residenza, permette di tracciare nel tempo e nello spazio con estrema precisione i nuovi casi, gli eventuali “cluster” e, in un sistema coordinato, di disporre una puntuale definizione del quadro epidemiologico locale, mettendo in campo azioni di contenimento rapide ed efficaci. L’indicatore utilizzato è rappresentato dal numero positivi al tampone residenti in ciascun comune ligure, così da mappare i casi anche dal punto di vista temporale e identificare ogni settimana le aree maggiormente interessate dalla circolazione virale.

«Questa Regione ha retto all’urto della pandemia – osserva il presidente della Regione Liguria Giovanni Totigarantendo negli ospedali le terapie più appropriate a tutti i cittadini che ne avessero bisogno. In questa fase2, con le ulteriori aperture che speriamo di poter consentire nei prossimi giorni, è indispensabile potenziare gli strumenti di monitoraggio, utilizzando tutta la tecnologia a nostra disposizione. L’obiettivo è consentire la ripresa produttiva della nostra regione, garantendo al contempo risposte efficaci e tempestive sotto il profilo sanitario in caso di eventuali criticità».

«Questo sistema di georeferenziazione – aggiunge la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale attivo già da alcune settimane, costituirà in questa fase un supporto indispensabile per i clinici e gli epidemiologi». «Va precisato – aggiunge l’assessore – che in caso di presenza in un Comune di una Rsa in cui una persona positiva risultasse residente, la maggiore incidenza non potrà essere considerata rappresentativa della circolazione del virus in quel territorio. Il caso verrà ugualmente seguito con la dovuta attenzione e l’adeguato supporto alla struttura interessata, secondo il percorso degli audit regionali».

Il sistema risponde in modo efficace anche alle disposizioni generali del decreto del ministero della Salute del 30 aprile 2020