Imperia, gli ambulanti lanciano appello al presidente Toti: «Dia regole certe o moriremo»

22 maggio 2020 | 10:23
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Imperia, gli ambulanti lanciano appello al presidente Toti: «Dia regole certe o moriremo»
Imperia, gli ambulanti lanciano appello al presidente Toti: «Dia regole certe o moriremo»
Imperia, gli ambulanti lanciano appello al presidente Toti: «Dia regole certe o moriremo»
Imperia, gli ambulanti lanciano appello al presidente Toti: «Dia regole certe o moriremo»

«La nostra categoria non riesce più a capire cosa potrebbe fare non tra un mese, ma già domani»

Imperia. Delusione, disperazione e un principio di rassegnazione. A provarle sono gli ambulanti della Riviera che stanno combattendo da alcune settimane per poter tornare a lavorare. Il loro appello adesso si rivolge direttamente al presidente Giovanni Toti che in un panorama costellato di Comuni che viaggiano separatamente, sperano in un intervento chiarificatore a livello regionale.

A scrivere un  accorato appello al governatore ligure è Anva Confesercenti, dalle cui parole – che potete leggere qui sotto – si evince lo stato d’ansia vissuto da una categoria che impiega centinaia di persone in tutta la provincia e che è stata tra le prime a essere colpita dalle misure anti-Covid.

Ecco la lettera integrale:
“Illustre presidente, stiamo crollando, siamo vicini allo stremo. Ogni giorno seguiamo il suo operato, aspettando finora inutilmente che nell’ennesima necessaria sua ordinanza ci sia qualche riga che ci riguardi con delle regole certe e scritte in modo che noi ambulanti e gli amministratori dei comuni, non abbiano bisogno del noto azzeccagarbugli per capire come s’ha da fare per applicarle.

Nella suo penultimo enunciato la previsione di contingentare le entrate dei mercati per evitare assembramenti nell’area mercatale ha seminato il panico in tanti sindaci e a qualcuno ha dato modo di esternare la propria fantasia e potenza. Pensi ad un mercato del nostro ponente, che ha 12 varchi d’entrata e con una considerevole dimensione come potrebbe fare a contingentare le entrate. I sensi unici poi in un mercato esteso in lunghezza, sono uno spauracchio che non oso immaginare per la clientela che con eventuali sacchetti in mano dovrà scarpinare per farsi un “giro al mercato”. Se anziana poi, rinuncia alla sua ora d’aria sociale.

Noi gratuiti, e per questo a volte kamikaze, a volte don Chisciotte, rappresentanti di categoria, non sempre degnamente, facciamo degli sforzi non necessari a studiare le norme che ci riguardano, le vorremmo più semplici, più eque. Non le dico il tempo che passiamo ultimamente davanti al benedetto infernale computer a scervellarci per dare dei parei a volte chiesti a volte no a chi ci governa e amministra. Abbiamo a livello regionale e pare condivise dall’ANCI ligure, indicato i nostri suggerimenti affinché arrivassero nei tavoli di chi in regione scrive per Lei le ordinanze che poi firma.

La n. 30/2020 è per il nostro settore, la copia dell’Intesa delle Regioni. Vogliamo evitare anche noi in questa occasione l’assembramento che poi notiamo nelle passeggiate, fuori dalle attività che per loro natura riuniscono persone, nei supermercati che non hanno spostato di un centimetro i loro scaffali interni, con a volte dei corridoi angusti ad esempio. Ma nulla, piombiamo nella delusione quando poi apprendiamo che niente è stato recepito, d’altronde i nostri studi si sono fermati alla terza media e gli anni della nostra esperienza lavorativa non producono nulla di buono, pare. E noi che a volte ci sentiamo umilmente presuntuosi!

La sua penultima ordinanza con “norme” che ci riguardano sta generando attriti fra noi e le varie amministrazioni che in maniera una diversa dall’altra la vogliono applicare spesso non per reale necessità di adeguamento al loro mercato. Però ci rimarrà da questa esperienza la conoscenza della natura democratica di alcune amministrazioni e quella presuntuosa di altre, per questo forse dobbiamo a Lei un ringraziamento. La nostra categoria in questo momento di follia sta morendo, non riesce più a capire cosa potrebbe fare non tra un mese, ma domani”.

Con stima, ANVA Confesercenti di Imperia