Coronavirus, Sanremo On e Confcommercio: «Necessaria un’azione forte per salvare le imprese»

«Avevamo individuato molte misure necessarie a livello nazionale e locale per far fronte alla crisi. Oggi vediamo che le nostre proposte sono su tutti i tavoli ed alcune hanno già ottenuto risposte positive»
Sanremo.«Occorre un’azione forte ed un ulteriore sforzo da parte di tutti per salvare le imprese da questa drammatica emergenza sanitaria ed economica». A parlare sono Roberto Berio, presidente di Sanremo On, e Andrea Di Baldassare, presidente cittadino di Confcommercio.
«Fin dall’inizio – dicono – avevamo individuato molte misure necessarie a livello nazionale e locale per far fronte alla crisi. Oggi vediamo che le nostre proposte sono su tutti i tavoli ed alcune hanno già ottenuto risposte positive. Ad esempio accogliamo con soddisfazione e ringraziamo il Comune per l’ampliamento massimo possibile concesso per nuovi spazi di dehor sul suolo pubblico. Siamo stati i primi a proporre questa misura in Italia e oggi constatiamo che il provvedimento verrà adottato anche a livello nazionale. Così come verrà adottata l’eliminazione conseguente della Tosap, la tassa occupazione sul suolo pubblico, e abbiamo riunito con Fipe tutti i sindaci (molti hanno già deliberato) per uniformare gli interventi a favore dei commercianti su tutte le imposte locali. Mercoledì c’è anche una video chat con la direzione nazionale di Federmoda. Insomma siamo chiusi da oltre due mesi, ma insieme a tutte le nostre associazioni abbiamo continuato a lavorare ogni giorno per portare confronti, proposte e soprattutto risultati concreti».
«Ovviamente stiamo aspettando l’intervento fondamentale dello Stato – aggiungono Berio e Di Baldassare – abbiamo letto la bozza, vediamo il definitivo. Serve liquidità vera a fondo perso e aiuti sugli affitti, ma tutti ci chiedono soprattutto di avere subito regole semplici e fattibili, concordate con le categorie, per poter programmare per tempo le riaperture. Questo è un punto fondamentale, perché la crisi sarà lunga e tutti devono essere messi in grado di lavorare altrimenti sarà un disastro».