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Coronavirus, da lunedì si entra nella fase 2. Premier Conte: «Stiamo affrontando un rischio calcolato»

16 maggio 2020 | 20:48
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Il governo prepara il «decreto sulle semplificazioni per accelerare a costo zero la crescita economica e sociale del paese»

Roma. «Abbiamo approvato decreto legge che ci consente di entrare a pieno ritmo nella fase 2, e terminato il nuovo dpcm. I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti: è sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi, è aumentato quello dei guariti. Abbiamo potenziato i nostri ospedali, abbiamo incrementato i controlli con i tamponi. Stiamo per sperimentare la nuova app Immuni». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa in diretta da Palazzo Chigi per confermare la riapertura di negozi, ristoranti, bar, centri estetici, parrucchieri, teatri e musei a partire da lunedì 18 maggio, dopo un lockdown di quasi tre mesi imposto per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Il confronto con le regioni. «In questo nuovo percorso non sarà meno importante il dialogo con le regioni e tutti gli enti locali – ha detto Conte –. Abbiamo predisposto un piano di monitoraggio. Questo ci consentirà di tenere sotto controllo la curva epidemiologica e ci consentirà di intervenire in modo mirato. Le regioni collaboreranno con noi, è per questo che le abbiamo coinvolte e che hanno già preparato protocolli».

E ancora: «Stiamo affrontando un rischio calcolato nella consapevolezza che la curva epidemiologica potrà tornare a salire. I nostri principi sono sempre gli stessi: il valore più alto resta quello della vita e della salute. Ma dobbiamo declinarli per non trovarci con un tessuto produttivo danneggiato fortemente».

Cosa cambierà da lunedì 18 maggio? Stop alle autocertificazioni. «Si uscirà senza dover giustificare le ragioni dello spostamento in tutta la regione», ha spiegato Conte, preannunciando la riapertura, dal 3 giugno, dei confini regionali e di quelli tra paesi della Ue.

«Riprende la vita sociale, riprendono gli incontro con gli amici – ha aggiunto -. Resta il divieto di uscire di casa per chi ha il virus e per chi ha sintomi. Resta il divieto di creare assembramenti in luoghi pubblici. Bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e portare sempre con sé la mascherina, che va indossata, lo ricordiamo, sempre al chiuso o anche all’aperto in una strada affollata in cui vi sia il rischio o l’impossibilità di mantenere distanza».

Fino al 3 giugno, gli spostamenti tra regioni diverse sono consentiti soltanto per esigenze lavorative, assoluta urgenza o motivi di salute.

«Con questa manovra gettiamo un ponte per contenere l’impatto di questa crisi», ha concluso Conte, preannunciando la stesura di un «decreto sulle semplificazioni per accelerare a costo zero la crescita economica e sociale del paese. Subito dopo inizieremo a programmare interventi di più ampio respiro per realizzare l’Italia che vogliamo».