Bordighera, il primo mercato dopo il lockdown non piace ai commercianti: «Non ci hanno ascoltato»
In molti non hanno montato le proprie bancarelle per esporre la merce
Bordighera. Banchi troppo distanziati tra loro, posti auto cancellati, sistemazioni davanti ai passaggi o a ridosso delle aiuole. Non piace ai commercianti il primo mercato dopo il lockdown. In molti non hanno nemmeno montato il proprio banco, in segno di protesta e rassegnazione per una situazione che rende difficoltoso il loro lavoro.
«Una parte di mercato è rimasta com’era, come detto dall’amministrazione – dichiara Giuseppe Piccolo, portavoce di Anva Confesercenti – Mentre i banchi dal Kursaal fino ai “Pennoni” sono come in una “sotto-cantina” con questa situazione. Apprezziamo tutta la buona volontà di sistemare le cose del Comune, ma quando si prendono decisioni senza le persone direttamente interessate, il risultato è questo».
Ambulanti scontenti, che per via dei tre metri di distanza tra le plance, si trovano troppo lontani dal centro del mercato. Il prolungamento dello stesso, poi, ha necessariamente fatto saltare numerosi posti auto e la preoccupazione di tutti è la stessa: «Come faranno a raggiungerci i clienti se non sanno dove parcheggiare?».
«Abbiamo adottato questo sistema per cercare di mettere in sicurezza gli operatori e le persone che verranno a visitare il mercato – replica l’assessore Melina Rodà -. Oltre a una bella location abbiamo la possibilità di allargarci e dare agli utenti la sicurezza che in questo momento è necessaria. Questo è un momento provvisorio, che stiamo sperimentando, e le lamentele saranno per noi certamente costruttive. Dove potremo, giovedì prossimo, andremo a migliorare la situazione». Tra le proposte, quella di sistemare i commercianti che hanno un posto fisso sul mercato, negli spazi rimasti vuoti, per avvicinarli al resto degli ambulanti.
Nel frattempo, stamani, in molti, nell’incertezza del momento, non hanno esposto la propria merce. Altri, che il banco lo hanno montato dicono: «Se continua così, non verremo neanche più».