“A Perinaldo”, la canzone d’amore per il borgo dell’entroterra ligure da chi vive lontano
Un brano in stile popolare, scritto e musicato da Alberto Borgogno, che narra le bellezze del paese attraverso gli occhi di chi non può vederle direttamente
Perinaldo. “C’è un borgo antico in cima a un colle, Podium Rinaldi di lunga storia, ponente estremo, Liguria vera, poggio di stelle con un rondò“. Inizia così il brano “A Perinaldo“, scritto e musicato da Alberto Borgogno, figlio di un perinaldese che vive a Firenze, ma per cui il borgo dell’entroterra ligure è il luogo del cuore.
«Per questo brano ho preso spunto da un gioioso testo popolare che si legge sul muro più alto del rondò di Perinaldo – racconta Alberto – per soffermarmi ad elencare alcune eccellenze e bellezze, impossibile menzionarle tutte, del paese che diede i natali al grande astronomo Gian Domenico Cassini».
Il brano dallo stile popolare, eseguito da Franco Poggiali Berlinghieri, è stato ideato durante il periodo di quarantena a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus e l’ispirazione è nata in seguito alla vincita di Perinaldo nella gara tra i i borghi più belli del ponente ligure indetta su Facebook nelle scorse settimane:
«Ho pensato che anche Perinaldo meritasse il suo “Se ghe pensu” da parte di chi vive in un’altra città. É una canzone piena di lodi, ma sono convinto che Perinaldo le meriti tutte», spiega l’autore.
Chitarra, armonica, organetto, contrabbasso, percussioni, clarinetto, viola sono gli strumenti che fanno da padroni nella composizione che, secondo Alberto, alcuni potrebbero trovare “non abbastanza allegra”: «Ma deve essere così quando la prospettiva del cantore è quella di chi vive, come vivo io, lontano dal borgo amato. Abbiamo l’esempio di “Ma se ghe pensu”, il grande pezzo di cui Genova va fiera».