Taggia Calcio, il preparatore dei portieri della prima squadra Stefano Semiglia si racconta

«Restiamo a casa e alleniamoci, si possono fare migliaia di esercizi anche senza attrezzi e senza scuse»
Taggia. Il preparatore dei portieri della 1^ squadra del Taggia Calcio, Stefano Semiglia si racconta all’interno della rubrica “A tu per tu con..” della società.
Prima di fare l’allenatore sei stato anche calciatore?
«Sì, sono stato giocatore prima di iniziare ad allenare: ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila nelle giovanili della Sanremese e di aver giocato in tutte le categorie che la nostra provincia possa offrire, dalla D alla Seconda Categoria. Quando giochi in settori giovanili importanti del territorio e partecipi a campionati nazionali hai un ottimo trampolino di lancio per poter giocare in alte categorie dilettantistiche, soprattutto finché sei “giovane”, poi sei tu a dover tirare fuori qualcosa in più per poter continuare… Ma così non è stato!».
Oltre al calcio hai altri hobby?
«Sì, amo la montagna, sia in estate che in inverno e tutti gli sport che la comprendono (bici, sci, trekking)».
Squadra del cuore?
«Non ho una squadra del cuore! Mi è sempre piaciuto il calcio “vissuto”, quello “nostro” fatto della settimana di allenamento e dalla domenica e poco quello della Tv».
Giocatore del cuore?
«Ne ho due, ovviamente portieri! Oliver Kahn e iker Casillas, da una parte la grinta e la pazzia e dall’altra la tecnica e la facilità di esecuzione».
Altri sport che segui?
«Sono innamorato del ciclismo e dello sci».
Sei un mister “social”?
«No, pochissimo»
Discorso serio, cosa pensi della situazione Coronavirus?
«Penso che tutti qualche mese fa siamo stati egoisti ed abbiamo pensato che la Cina fosse lontana e invece ci ritroviamo in una pandemia globale. Dobbiamo tenere duro e continuare a seguire le direttive, solo così ne usciremo da questa situazione».
È giusto che lo sport si sia fermato e secondo te finiranno i campionati?
«Giustissimo! Se dovesse tornare tutto alla normalità entro pochi mesi, penso che per i professionisti si possa forse trovare una soluzione, tra i dilettanti la vedo quasi impossibile».
Sei un allenatore che usa più il bastone o la carota con i tuoi ragazzi?
«Tanta carota e poco bastone: credo che la voglia e la passione di un giocatore non dipenda dalla mia severità e rigidità».
Dai un consiglio ai tuoi ragazzi…
«Restiamo a casa e alleniamoci, si possono fare migliaia di esercizi anche senza attrezzi e senza scuse».