Scomparsa del medico di famiglia Remo Vichi, il ricordo della collega Mara Lorenzi

19 aprile 2020 | 16:15
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Scomparsa del medico di famiglia Remo Vichi, il ricordo della collega Mara Lorenzi

«Non lo dimenticheremo mai. E so che quando le cose saranno di nuovo vagamente normali, saremo in tanti a voler creare un’occasione per ricordarlo e onorarlo»

Bordighera.«Non potremo salutarlo, parlare un po’ di lui e accompagnarlo in persona all’ultima dimora a Vallebona, ma in tanti sentiamo il bisogno di non lasciarlo andar via nel silenzio». A ricordare la prematura scomparsa del dottor Remo Vichi è la consigliera comunale della Città delle Palme Mara Lorenzi.

«Sapevo di lui molto prima di conoscerlo; perché quando tornavo qui dagli Stati Uniti, molte persone mi parlavano di questo medico meraviglioso che era la loro àncora, la loro roccia, colui che faceva visite alle 10 di sera perché non era previsto che si potesse lasciare qualcuno inascoltato.

Ma il modo in cui eventualmente lo conobbi testimonia un altro aspetto del dottor Vichi: la passione per la Medicina che e’ scienza oltre ad essere arte e generosità, e il piacere inestinguibile di acquisire nuove conoscenze e coltivare la dialettica di pensiero che esse generano. Lo conobbi al ciclo di conferenze su Biologia e Medicina della Terza Eta’ che avevamo organizzato qualche anno fa a Bordighera. Anche se era già molto anziano e da tempo in pensione, era venuto puntualmente a tutte le conferenze; e non aveva perso opportunità di rivolgere domande agli illustri relatori per chiarire contenuti o anche sfidare qualche concetto. Con l’inconfondibile accento toscano e il garbo caloroso che lo contraddistingueva.

Il fatto che abbia ispirato suo figlio Maurizio, e anche il giovane nipote Emilio a seguire le sue orme e’ un’altra testimonianza di quanto e’ stato entusiasmante e contagioso il suo modo di concepire e praticare la Medicina. E noi tutti siamo grati che ci abbia lasciato tale preziosa eredità.

Non lo dimenticheremo mai. E so che quando le cose saranno di nuovo vagamente normali, saremo in tanti a voler creare un’occasione per ricordarlo e onorarlo».