Sanremo, in liquidazione azienda che si era aggiudicata i lavori del Palasport. Altra tegola sul progetto di Pian di Poma

23 aprile 2020 | 12:00
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Sanremo, in liquidazione azienda che si era aggiudicata i lavori del Palasport. Altra tegola sul progetto di Pian di Poma
Sanremo, in liquidazione azienda che si era aggiudicata i lavori del Palasport. Altra tegola sul progetto di Pian di Poma
Sanremo, in liquidazione azienda che si era aggiudicata i lavori del Palasport. Altra tegola sul progetto di Pian di Poma
Sanremo, in liquidazione azienda che si era aggiudicata i lavori del Palasport. Altra tegola sul progetto di Pian di Poma

La Sicrea di Reggio Emilia, colosso del settore grandi impianti sportivi, accusa perdite nell’ordine dei 22 milioni

Sanremo. Nuova tegola sul progetto del palazzetto dello sport di Pian di Poma. La società Sicrea Group, colosso della costruzione di impianti sportivi (e non solo) di Reggio Emilia, ha dichiarato nelle scorse settimane la messa in liquidazione dell’azienda, dopo che i soci hanno preso atto di una crisi finanziaria, fissata nel bilancio preconsuntivo 2019, segnata da circa 22 milioni di euro di perdite. Una situazione che si è complicata ulteriormente con l’aggravarsi dell’emergenza coronavirus, la quale ha provocato lo stop dei cantieri e imposto alle amministrazioni locali una riprogrammazione delle opere pubbliche.

Non ne ha fatto eccezione l’amministrazione Biancheri che, come dichiarato dallo stesso sindaco, aveva aperto una discussione interna alla maggioranza sull’opportunità di portare avanti un progetto dai costi importanti – 16 milioni di euro di soldi dell’ente locale spalmati in 20 anni -, quando le esigenze della cittadinanza, ora, sono ben altre.

Partner tecnico del leasing in costruendo che era stato aggiudicato nell’agosto scorso al raggruppamento Sicrea, Ercole e BancaImpresa, l’azienda emiliana, di fatto, si vede quindi costretta a tirarsi fuori dal progetto. Stando agli atti di Palazzo Bellevue, il soggetto finanziario dell’operazione – BancaImpresa – starebbe cercando un’impresa alternativa con la quale sostituire quella finita in liquidazione. Qualsiasi proposta di subentro nell’affidamento di una società diversa dovrà essere vagliata dal municipio, a cui spetta il compito di verificare nuovamente la solidità strutturale dell’eventuale nuovo costruttore.

Quel che si può dare per certo è lo slittamento in avanti nel tempo di uno, forse due anni, della posa della prima pietra, ipotizzata in tempi non sospetti nei primi mesi di questo sventurato 2020.