Sanremo, la Russia finanzia il restauro dei suoi luoghi di culto all’estero. Emissari al cimitero monumentale

1 aprile 2020 | 18:51
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Sanremo, la Russia finanzia il restauro dei suoi luoghi di culto all’estero. Emissari al cimitero monumentale

Nel programma di recupero verrebbe inclusa la tomba del nobile Aleksandr Botkin

Sanremo. Potrebbe avere una svolta l’atteso restauro della cappella russa presente nel cimitero monumentale. L’antico manufatto eretto nel lontano 1908, è tra i beni passibili di essere recuperati nientemeno che dalla Federazione Russa. Lo Stato più grande del globo, guidato dal presidente Vladimir Putin, sta promuovendo da qualche anno a questa parte una campagna di valorizzazione dei suoi luoghi di culto sparsi nel mondo.

Tra questi è finita proprio la cappella russa costruita tra le mura del campo santo della Foce. Emissari romani provenienti dall’agenzia Rossotrudnichestvo (organo del ministero degli Esteri, costituito per “vigilare” su ciò che di russo c’è al fuori dalla madre patria), hanno visitato nell’autunno scorso il cimitero monumentale per verificare lo stato di conservazione della cappella in questione, su invito della comunità ortodossa locale guidata da padre Denis Baikov. Visto il grave decadimento in cui è avvolta la struttura da tempo immemore, i membri dell’agenzia avrebbero dato immediato seguito al sopralluogo e un dossier dedicato sarebbe stato aperto presso il governo centrale.

A rallentare l’avvio di una vera progettazione e il conseguente arrivo dei fondi necessari per procedere al restauro, come è solito nel nostro Paese e nella Sanremo che non si smentisce mai, ci si è messo l’ennesimo problema burocratico. Stando a quanto spiegato dalla “curia” russa matuziana, negli anni 80′ l’intera cappella sarebbe stata intestata per un mero errore materiale a una privata cittadina, la signora Natalia de Neplueff, quando invece la stessa aveva semplicemente comprato uno dei loculi presenti all’interno della cappella. E’ a questo vizio di forma, denunciato in tempi non sospetti dal fu difensore civico Antonio Borea, che a quarant’anni esatti di distanza il Comune è finalmente riuscito a porre rimedio con un’apposita delibera della giunta comunale, con la quale è stata sanata, quindi, la diattriba in ordine alla disponibilità e alla proprietà del sepolcro, requisito fondamentale per procedere a qualsivoglia progetto di recupero.

Nel programma di restauro messo in piedi, gli emissari della Rossotrudnichestvo avrebbero proposto di includere anche la tomba di Aleksandr Botkin, nobile e ufficiale di marina sepolto al monumentale, figlio del terapeuta Sergej Petrovič Botkin, nonché fratello del medico di corte dell’ultimo zar Nicola II: quel Evgenij Botkin, ucciso con la famiglia reale a Ekaterinburg.

Sanremo Cimitero Monumentale Foce giugno 2016