Nei centri Caritas il doppio delle normali richieste di aiuto, numeri in crescita a Sanremo

18 aprile 2020 | 16:52
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Il punto sull’emergenza con il direttore della Caritas diocesana Ventimiglia-Sanremo Maurizio Marmo

Sanremo. Un incremento nell’ordine del 50/60% di nuovi beneficiari che si sono affacciati ai centri Caritas dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in particolare negli empori solidali della Città dei Fiori e di Ventimiglia. Emergenza che sta colpendo duro sulle fasce deboli della popolazione.

Dai dati forniti dal direttore della Caritas diocesana Maurizio Marmo, sono centinaia le persone che si stanno rivolgendo al terzo settore per riuscire a fare la spesa. Un migliaio quelle seguite dall’emporio solidale di Ventimiglia, oltre 300 quelle della stessa struttura sanremese, con un trend che “immaginiamo possa crescere a breve”.

Sono numeri che vanno a sommarsi all’aiuto fornito dai circuiti istituzionali, in primis quello dei Comuni che hanno messo a disposizioni i buoni mensa (un bonus che per ora rimane una tantum), poi quelli della protezione civile. E ancora il paradosso di chi dovrebbe stare a casa come tutti, ma una casa non ce l’ha. I senza fissa dimora che nelle strutture Caritas, come casa papa Francesco, stanno trovando un luogo dove “risiedere” anche di giorno, grazie al potenziamento del servizio che in tempi normali si svolgerebbe solo la notte, mentre adesso è diventato h24.

Anche nei dormitori comunali – un esempio quello di Corso Inglesi – gli homeless stanno trovando un ricovero aperto giorno e notte, con “l’aggravante” che chi entra all’interno delle strutture una volta varcata la soglia d’ingresso non può più uscire per regolamento. Ecco perché, per le strade e nelle stazioni, il numero di senza tetto si è visto diminuire significativamente.

Con Marmo affrontiamo anche il tema dei flussi migratori che nella città di confine hanno visto la Caritas, tra le mura della parrocchia di Don Rito Alvarez e nel centro di via San Secondo, essere di grande aiuto durante il boom degli sbarchi. Ora la situazione è praticamente capovolta: “Le persone in transito che fino a poche settimane fa continuavano il loro viaggio di fatto non stanno più arrivando, spiega il direttore. Tutta questa situazione di difficoltà di movimento li coinvolge in modo diretto. Da noi in Caritas sono giorni che non registriamo nuove persone. Sappiamo poi che chi cerca di proseguire il viaggio ha quasi sempre trovato le modalità per farlo”.

Note positive, l’assenza di contagi tra i volontari, nonostante la difficoltà di chi opera all’interno delle comunità. Infine la risposta che sta arrivando da privati cittadini, associazioni e imprese che collaborano quotidianamente con donazioni di beni di prima necessità.