Lo scrittore ventimigliese Vallepiano ricorda Sepulveda «Questo pezzo di Liguria non ti ha dimenticato»

17 aprile 2020 | 11:07
Share0
Lo scrittore ventimigliese Vallepiano ricorda Sepulveda «Questo pezzo di Liguria non ti ha dimenticato»
Lo scrittore ventimigliese Vallepiano ricorda Sepulveda «Questo pezzo di Liguria non ti ha dimenticato»
Lo scrittore ventimigliese Vallepiano ricorda Sepulveda «Questo pezzo di Liguria non ti ha dimenticato»

«Conobbi Luís Sepulveda a Sanremo»

Ventimiglia. Ci scrive lo scrittore e “agitatore culturale” Roberto Vallepiano. Ci scrive un ricordo di Luis Sepulveda, mancato ieri a causa del Coronavirus all’età di 70 anni.

Sepulveda , autore libri di poesia, “radioromanzi” e racconti , cileno all’epoca arrestato, torturato ed esiliato dal regime di Pinochet, viene così ricordato dal ventimigliese con il quale condivideva, oltre la professione, gli ideali comunisti e socialisti: «Conobbi Luís Sepulveda a Sanremo, ad una iniziativa organizzata dalla CGIL, nell’estate del 2005spiega VallepianoLo rividi anni dopo, in incognito, alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana.

In entrambi i casi mi avvicinai, con una certa cautela, per stringergli la mano e scambiarci due parole.
Avevo letto tutti i suoi libri e lo stimavo moltissimo come scrittore e come uomo, ma dava l’impressione di essere un tipo burbero e non volevo che mi vedesse come un cacciatore di selfie o di autografi.

Con mia estrema sorpresa mi squadrò attentamente e disse: “Andiamo a berci un caffè!”. Passarono credo una ventina di minuti ma mi sembrò di averci passato assieme una settimana.
Aveva una capacità ipnotica di affabulazione. Mi abbeveravo avidamente delle sue parole – pronunciate con quella inconfondibile voce cavernosa da tabagista – parlammo di tante cose, dei suoi libri, della sua vita avventurosa.

Sepulveda veniva da una famiglia di anarchici spagnoli. Suo nonno fu condannato a morte come sovversivo e costretto a cercare rifugio in America Latina. Crebbe tra idee libertarie di rivoluzione, gatti e romanzi d’avventura di Cervantes, Conrad e Salgari. A 15 anni si iscrisse alla Gioventù Comunista.

Nel 1969 a Cuba vinse l’ambito premio letterario “Casa de las Americas” che gli spalancò la possibilità di viaggiare in Unione Sovietica e studiare alla prestigiosa Università Lomonosov di Mosca.Da cui tuttavia fu espulso dopo pochi mesi per aver sedotto la propria Professoressa, che tra parentesi era pure la moglie del temutissimo Direttore dell’Istituto di Ricerche Marxiste.

Tornò in Cile con una pesante nota disciplinare, accusato di “Atteggiamenti contrari alla morale proletaria”. A causa di ciò venne espulso dalla Gioventù Comunista, litigò pesantemente col padre e decise di raggiungere la Bolivia per unirsi alla guerriglia dell’Esercito di Liberazione Nazionale.

In seguito ai cambiamenti sociali scatenati dalla vittoria elettorale di Salvador Allende, decide di tornare in Cile. Si iscrive al Partito Socialista e in breve, grazie alla preziosa esperienza accumulata in Bolivia negli anni della Guerriglia, diventerà la Guardia del Corpo personale del Presidente Allende.

Dopo il Golpe della CIA che spalancherà le porte alla sanguinaria dittatura di Pinochet, sarà arrestato, torturato e condannato all’ergastolo. Riuscirà a fuggire dal Cile grazie alle pressioni internazionali e girerà diversi paesi del Latinoamerica vivendo a contatto con gli indios.

Nel 1978 raggiungerà il Nicaragua per combattere al fianco del Frente Sandinista di Liberacion Nacional.
Dopo la vittoria della Rivoluzione entrerà nell’equipaggio di Greenpeace solcando gli oceani a bordo della loro nave.

Trascorrerà il resto della sua vita tra Spagna e America Latina – con frequenti incursioni in Italia, paese che amava visceralmente – componendo poesie, scrivendo alcuni dei libri più amati al mondo e cantando insieme ai Modena City Ramblers.

Oggi Luis Sepulveda, l’uomo che era sopravvissuto ai torturatori di Pinochet, alla CIA, agli squadroni della morte e ai Contras; ci è stato portato via da un maledetto Virus chiamato Covid.

Ogni volta che cercheremo il suo sguardo determinato, colto e ribelle lo ritroveremo nelle pagine tumultuose dei suoi libri. Questo pezzo di Liguria non ti ha dimenticato. Ciao Luis».