il post emergenza |
Politica
/
Sanremo
/

“L’Italia riparte!”: il progetto di Civiltà Liberale mirato alla ripresa delle attività lavorative e sociali in Liguria

3 aprile 2020 | 08:38
Share0
“L’Italia riparte!”: il progetto di Civiltà Liberale mirato alla ripresa delle attività lavorative e sociali in Liguria

Nel suo piano di attuazione il movimento politico parla di anziani, malati, giovani e bisognosi

Sanremo. Il movimento politico Civiltà Liberale guarda al post emergenza coronavirus e lo fa con un progetto denominato “L’Italia riparte“:

«Civiltà Liberale guarda al futuro con un progetto mirato alla ripresa delle attività lavorative e sociali in Liguria. Tale progetto denominato “L’Italia riparte!”, ha come finalità quella di proporre un piano di ripresa delle attività produttive e sociali della nostra regione, nel rispetto di quelle che saranno le tempistiche legate alla diminuzione dei contagi del coronavirus.

Si dovrà iniziare con la messa a punto di un programma di tutela e protezione destinato alle fasce più a rischio, quelle più deboli, prima fra tutte quella degli anziani per i quali andrà ridotta al minimo la possibilità di contagio. Nello stesso tempo, debbono essere adottati quegli strumenti utili a limitare il danno economico e sociale conseguente al lungo periodo di stasi delle attuali attività lavorative.

Ispirandosi a quelli che sono i nostri valori liberali, alla nostra grande capacità di adattamento alle difficoltà, ma soprattutto alla nostra grande volontà di far ripartire il Paese e di poter tornare in tempi rapidi alla vita normale, tutti coloro che, per un qualsiasi motivo, sono in grado di contribuire alla ripartenza, saranno chiamati a dare il proprio contributo alla ripartenza.

La Liguria, così come altre regioni italiane, è in grado di sostenere l’emergenza sanitaria in corso. Per tale motivo, nel momento in cui dovesse verificarsi una diminuzione dei ricoveri ospedalieri (unico dato realmente rilevante come specificato più volte da diversi specialisti, tra i quali il dottor Bassetti di Genova), si verificherebbero i presupposti per avviare un processo di ripartenza su base sia regionale che provinciale.

Se la percentuale di malati diminuisse e diventasse gestibile, gli anziani e i malati andrebbero isolati e protetti nelle proprie abitazioni. Ai giovani e alle persone in salute, dovrà essere concessa la possibilità di ritornare alle proprie attività lavorative; il loro ruolo deve necessariamente comprendere l’assistenza e l’aiuto alle persone più bisognose e più deboli, in collaborazione col settore dei Servizi Sociali del Comune, al quale dovrà ovviamente spettare il compito di coordinamento e organizzazione logistica. Tale progetto è liberamente ispirato al modello israeliano, già menzionato di recente dal governatore Giovanni Toti.

Piano di attuazione: Gli anziani e i malati, con lo scopo di tutelarne l’incolumità, potranno uscire dalle proprie abitazioni solo per brevi passeggiate, da soli o accompagnati da coloro che ne hanno l’autorizzazione, ma non potranno in nessun modo recarsi in alcun esercizio commerciale fino al termine del periodo pandemico. Per ciò che concerne il loro approvvigionamento, questo sarà consentito e demandato ai parenti più giovani o in alternativa ai volontari appositamente reclutati, come, per esempio, i percettori di reddito di cittadinanza o i dipendenti statali impossibilitati al rientro sul lavoro o i lavoratori in cassa integrazione;

I giovani e tutti coloro che non rientrano nelle categorie a rischio, mantenendo obbligatoriamente i dispositivi anti contagio (mascherine e guanti), potranno tornare alla propria attività lavorativa con esclusione di quelle che prevedano aggregazione come, ad esempio, palestre, discoteche e impianti sportivi.

A supporto dell’attività di prevenzione e del contagio, chiediamo l’utilizzo delle mascherine e dei guanti da parte di tutta la popolazione, nel momento in cui ci si debba recare nei negozi di frutta e verdure, nelle farmacie e nei supermercati della grande distribuzione.

Al fine di agevolare la riapertura graduale delle attività lavorative, così come suggerito dalle associazioni di categoria, sarà necessario poter contare sul fatto che gli aiuti finanziari promessi dal governo, possano giungere in tempi rapidi ed essere erogati con continuità a chi opterà per la riapertura. Tali aiuti dovranno essere parametrati tenendo conto dell’eventuale diminuzione di introiti rispetto allo stesso periodo di gestione dell’anno precedente. In tal modo si garantirebbe una copertura economica per gli imprenditori più coraggiosi e, contestualmente, si potrà ridurre il carico finanziario delle misure di tutela che oggi sono allo studio da parte del governo.

Per tutti dovrà essere concesso l’utilizzo delle piste ciclabili, delle spiagge e parchi. L’attività fisica, come più volte ripetuto dall’Oms, riveste un ruolo cruciale nella salvaguardia del benessere personale. Deve essere possibile pertanto compiere passeggiate all’aria aperta ed alla naturale esposizione alla luce del sole. Resterà ovviamente in vigore il divieto di aggregazione ed il rispetto della distanza di 1 metro.

Per i più bisognosi sarà consentito l’approvvigionamento alimentare gratuito di prima necessità per coloro che dichiareranno di non poter provvedere autonomamente. All’ingresso dei supermercati potrebbe essere consegnato un pacco contenente pane, carne, latte, uova ed altri beni essenziali che dovranno essere messi a disposizione di tutti
coloro che ne faranno richiesta.

Riteniamo inoltre che l’attuale situazione costituisca il momento più adatto per attivare immediatamente quanto previsto dalla legge n.166/2016 relativa alle “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”. La legge è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 agosto 2016. Ogni singolo comune dovrà attivarsi per far sì che ogni esercizio commerciale si trovi nelle migliori condizioni per distribuire i propri beni nel rispetto delle condizioni più rapide ed agevoli per l’utenza.

Crediamo che tale misura sia fondamentale non solo per ragioni etiche e sociali, ma soprattutto per esigenze di ordine pubblico, prevenendo quei disordini già verificatosi in questi giorni. Per rinforzare i controlli delle vie d’accesso, auspichiamo che le zone soggette a ripartenza vengano maggiormente attenzionate dalle forze dell’ordine, già impiegate per i controlli delle vie d’accesso al fine di evitare la contaminazione e l’assembramento. Chiediamo infine che la Regione Liguria partecipi ai costi per i test immunologici avviati di recente unitamente all’eliminazione di ogni limitazione per gli “immuni” o “guariti”».