Figlia di un medico sanremese lancia raccolta fondi: oltre 50 mila euro per l’ospedale Borea
Con la somma è stata acquistata una centrale di monitoraggio. «Non ci aspettavamo di raccogliere così tanto, è stata un’iniziativa bellissima, tutti hanno voluto aiutare», racconta Clara Dragonetti
Sanremo. 50.095,44 euro. É questa la somma raccolta da “Insieme per l’ospedale di Sanremo“, la raccolta fondi lanciata un mese fa su GoFoundMe dalla sanremese Clara Dragonetti, supportata dall’amica Giulia Santamaria,a favore del Borea, dei suoi dottori e infermieri, impegnati in queste difficili settimane a fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Con la somma è stata acquistata una centrale di monitoraggio destinata al reparto di Anestesia/Rianimazione dello Stabilimento Ospedaliero di Sanremo. A darne notizia è il direttore generale dell’Asl 1 Marco Damonte Prioli in una nota indirizzata alle due giovani sanremesi.
«É stata un’iniziativa bellissima e siamo felicissimi, non ci aspettavamo questo risultato. La collaborazione è stata totale, è stato davvero tutto molto bello – racconta l’ideatrice Clara – . Inizialmente prendevo questa vicenda del coronavirus alla leggera, ma mia mamma, che è un medico nel reparto di Malattie Infettive, mi ha detto che la questione era seria. Nel suo reparto non disponevano del materiale adatto, avevano solo mascherine ffp2 e guanti mentre a Milano hanno il casco integrale; da lì ho deciso di lanciare questa raccolta fondi per comprare i dispositivi medici per lei e per i suoi colleghi», spiega.
In pochissime ore la raccolta fondi è diventata virale e in appena due giorni sono stati raccolti più di 50 mila euro: «Noi ci aspettavamo al massimo due, tremila euro per comprare le protezioni per medici e infermieri. La nostra raccolta fondi è stata più virale del virus», scherza Clara.
Alla raccolta hanno partecipato sanremesi, bordigotti, imperiesi, ma anche milanesi e torinesi che qui hanno le seconde case e sono legati a Sanremo, persone dall’Inghilterra e dalla Germania. Tutti hanno voluto aiutare, anche nel loro piccolo: «In questo periodo abbiamo avuto l’appoggio di tutti, c’è chi ha regalato al reparto le macchinette per il caffè, chi ha portato la frutta fresca, i bambini hanno realizzato dei disegni per i dottori: si è vista la voglia di fare».
Clara ora valuta la possibilità di riaprire la raccolta fondi: «Stiamo ricevendo tantissime mail di persone che vogliono continuare a donare», spiega la sanremese che è già all’opera per far recapitare gratuitamente ulteriori mascherine all’ospedale.
«Tutti stanno definendo i medici come degli eroi – dichiara Clara – , ma invece loro ci dicono che stanno solo facendo il loro lavoro, il lavoro per cui hanno studiato».