Fascite plantare: quali sono le cause e i rimedi?
Ne parliamo con il podologo dottoressa Marika Manera: «Patologia comune nella popolazione sportiva, ma non solo. Per le signore, attenzione ai tacchi alti»
Sanremo. La fascia plantare è una fascia di tessuto elastico che si sviluppa dal calcagno, il tallone, fino all’area metatarsale ovvero sotto le dita dei piedi. L’infiammazione di questa struttura, principalmente nell’area d’ inserzione della fascia, entesi, con il calcagno, è ciò che definiamo come fascite plantare.
Questa complesso ha una funzione biomeccanica durante la deambulazione. È responsabile, insieme ad altre strutture del piede, di: mantenere l’arco plantare, assorbire e restituire l’energia prodotta quando il piede colpisce il suolo, proteggere le ossa metatarsali.
La fascite plantare è una patologia abbastanza comune nella popolazione sportiva come corridori, atleti, e calciatori, sebbene possa apparire anche nelle persone che non praticano sport. Nella popolazione non agonista è più comune nelle donne, mentre negli atleti la percentuale è abbastanza uniforme.
Nelle donne esiste una relazione diretta tra fascite plantare e accorciamento della muscolatura della gamba posteriore. Maggiore è l’accorciamento, maggiori sono le possibilità di generare una fascite plantare. Una delle cause, che un accorciamento della catena posteriore produce in una donna, è l’uso continuo delle scarpe con tacco alto.
D’altra parte, nelle donne che indossano una scarpa col tacco alto da molti anni, il consiglio è di provare a ridurre l’altezza in modo progressivo, ma non passare mai da una scarpa a tacco alto a una piatta poiché l’aumento della tensione può trasformarsi in patologie a carico del tendine d’Achille e dei muscoli gemelli.
Il sintomo principale è il dolore acuto nella zona interna del tallone, precisamente nell’area di inserzione della fascia plantare al calcagno. Questo dolore di solito è più intenso nei primi passi, dopo il risveglio, quando la muscolatura non si è ancora “scaldata”. Dopo i primi passi, la fascia si allunga e il dolore diminuisce.
Nel caso degli atleti, nelle fasi iniziali della fascite, il dolore può apparire solo al mattino e dopo aver praticato sport. Quando compaiono i primi sintomi, è importante rivolgersi al podologo per una visita, ed evitare che diventi un dolore acuto e invalidante anche nella solo attività quotidiana.
Errore comune è confondere la fascite plantare con lo sperone calcaneare. Quando nei test radiologici osserviamo una calcificazione del tubercolo postero-interno del calcagno, allora parliamo di uno sperone calcaneale, nella radiografia sotto si osserva una sorta di “sporgenza appuntita” che fuoriesce dal tallone verso l’interno del piede. Se nella radiografia questa calcificazione non appare parliamo di fascite plantare.
In realtà, i sintomi e il trattamento sono molto simili; spesso persone che non manifestano dolore al momento hanno comunque la presenza di questo sperone se vi si effettua una radiografia. Questo perché lo sperone non è la causa della fascite ma la conseguenza. In entrambi i casi, l’obiettivo del trattamento sarà quello di “allentare” la fascia per ridurre l’infiammazione e quindi il dolore.
Se trattiamo solo la fase acuta della fascite il paziente migliorerà, ma il problema recidiverà di nuovo dopo qualche tempo con la sua solita attività fisica. Ecco perché il podologo svolge un ruolo fondamentale nello studio delle cause di questo fastidio.
Il podologo effettua la visita con l’ausilio di una strumentazione avanzata per lo studio biomeccanico del passo. Nella fase terapeutica acuta si possono utilizzare farmaci anti-infiammatori associati a trattamenti di fisioterapia volti a ridurre l’infiammazione. Inoltre, si costruiscono delle ortesi plantari su calco personalizzato per agire sulle cause che hanno generato la patologia e impedire che questa possa manifestarsi di nuovo.
La dottoressa Marika Manera, visita a Sanremo, presso l’ambulatorio Fisiomed in Corso Cavallotti, 22 e anche nelle città di Bordighera, Alassio e Pisa. Info e prenotazioni: +39 348 7091668, approfondimenti su: podologomanera.it