Don Bosco Vallecrosia Intemelia, Federici: «Il post coronavirus per calcio dilettantistico si prospetta tragico»

«Alla ripresa delle attività la nostra società dovrà abbandonare i vecchi progetti ed adeguarsi all’andamento economico. Questa sarà una nuova avventura da cui potranno scaturire nuovi progetti educativi»
Vallecrosia. «Il post coronavirus per il calcio dilettantistico si prospetta tragico – commenta Fabrizio Federici, dirigente del Don Bosco Vallecrosia Intemelia – Le previsioni e gli studi della Lega sono stati commentati anche dal presidente della FIGC Gabriele Gravina e spaventano: “Rischiamo di perdere oltre tremila società di base: un disastro”».
«Il numero uno della Federcalcio è intervenuto parlando di varie ipotesi legate al campionato di serie A, ma ha posto l’accento anche sulle categorie minori: “Sono preoccupato per tutto il calcio – ha spiegato – e non solamente per la massima serie. Dalla serie B alla serie C e giù giù fino al mondo dilettantistico, il rischio è quello di perdere oltre tremila società. Sarebbe un disastro”. La crisi economica, che seguirà l’emergenza Covid-19, vedrà numerose famiglie in ginocchio e “anche lo sport dei figli diventerà una spesa non necessaria”, osserva il CorSport. La LND genera un movimento enorme: 2,1 miliardi e opportunità di occupazione essenziali. Tra serie D, Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda, Terza Categoria e giovanili conta più di un milione di tesserati. I dilettanti sono l’anima del movimento calcistico nazionale ma per lo Stato questo bacino vale meno del ricco emisfero “Pro”. La sopravvivenza delle realtà sportive dilettantistiche è in serio pericolo: le entrate per i club arrivano dagli sponsor – prevalentemente locali -, dalla scuola calcio e dai ricavi commerciali, attività che in questo momento non generano introiti» – sottolinea Federici in quarantena forzata a causa di emergenza sanitaria da coronavirus.
«Rubinetti chiusi e spese che si moltiplicano: ci sono da fronteggiare l’affitto delle strutture, i rimborsi, il materiale da pagare ai fornitori, le bollette. Se non si dovessero portare a termine le competizioni, le società chiederanno alla Federcalcio almeno il riaccredito delle tasse gara e delle iscrizioni. Il calcio garantisce opportunità di socializzazione, integrazione culturale e valori educativi: il movimento dilettantistico va salvaguardato per evitare un crollo senza precedenti. E’chiaro che alla ripresa delle attività la nostra società dovrà abbandonare i vecchi progetti ed adeguarsi all’andamento economico, rimborsi agli allenatori, spese di gestione, quote associative e di iscrizione alla scuola calcio. Le iscrizioni ai campionati di prima categoria e femminile dovranno essere riviste e lo stesso settore giovanile avrà bisogno di un ridimensionamento. Di certo a noi dirigenti non mancherà l’entusiasmo di ricominciare sperando che le famiglie dei nostri atleti ci seguiranno. Questa sarà una nuova avventura da cui potranno scaturire nuovi progetti educativi» – mette in risalto Federici pensando al “post coronavirus”.
«Colgo l’occasione per augurare una buona Pasqua agli atleti e le loro famiglie, ai dirigenti, allenatori, collaboratori ed ai colleghi del consiglio direttivo da parte mia e del presidente Vincenzo Todaro. Forza Don Bosco Vallecrosia Intemelia!» – conclude.