sanità |
Sanità
/
Zone
/

Coronavirus, M5s: «Tanti i soggetti che a domicilio potrebbero aver contratto virus ma non hanno certezza»

10 aprile 2020 | 15:39
Share0
Coronavirus, M5s: «Tanti i soggetti che a domicilio potrebbero aver contratto virus ma non hanno certezza»

«Regione Liguria sta pensando a come gestire il post isolamento?»

Genova. «Queste settimane hanno visto gli ospedali in grande difficoltà per i casi più complessi, ma sono molte al contempo le persone che hanno segnalato ai propri medici curanti o al 118 di essere state interessati dai sintomi tipici, seppur lievi e dunque non preoccupanti, riconducibili al Covid-19, sintomi virali in genere seguiti con procedure normali. Persone che non hanno avuto particolari complicanze o problemi tali da richiedere un’ospedalizzazione, che sono rimaste ovviamente a casa come tutti o in malattia per chi ne usufruisce in ambito di lavoro subordinato e per le quali comunque non è stato previsto il tampone. Sintomi che però pongono comunque questi soggetti in un limbo: non risultano fra i contagiati ma potrebbero essere stati contagiati. Persone fra le quali indubbiamente c’è chi ora si trova in buone condizioni di salute e potrebbe essere chiamato a rientrare al lavoro», dichiara il consigliere regionale Andrea Melis.

Che poi aggiunge: «Quest’ambito richiede uno sforzo ulteriore per fare chiarezza su come affrontare questi casi. Al netto delle indicazioni fornite dal Ministero della Salute contenute nella circolare “Oggetto: Pandemia di Covid-19 – Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio”, invito Regione e l’Assessore competente a seguire con attenzione questa casistica nell’ambito di procedure specifiche chiare sia verso i medici di base sia verso il mondo del lavoro».

«Molti lavoratori si pongono la domanda, per se stessi e per i propri colleghi, di quale sia il modo più sicuro per poter rientrare al lavoro dopo una breve malattia che per sintomatologia non solo poteva essere riconducibile al CoVid-19, ma non avendone avuto la contezza certa, impone di accertarlo quantomeno prima di rientrare in servizio, per la sicurezza di tutti. E qui mi riferisco a tutti i settori lavorativi che oggi sono autorizzati a operare» – afferma.