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Coronavirus, “borsa nera” di mascherine scoperta dalle Fiamme Gialle. Scatta maxi-sequestro

3 aprile 2020 | 15:31
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Coronavirus, “borsa nera” di mascherine scoperta dalle Fiamme Gialle. Scatta maxi-sequestro
Coronavirus, “borsa nera” di mascherine scoperta dalle Fiamme Gialle. Scatta maxi-sequestro
Coronavirus, “borsa nera” di mascherine scoperta dalle Fiamme Gialle. Scatta maxi-sequestro

Importate da Hong Kong e destinate alla vendita su siti e-commerce

Imperia. 2.227 mascherine di tipo FFP2 e 37 confezioni di prodotti gel disinfettanti, custodite nell’abitazione di un cinquantenne imperiese, sono state sequestrate dai militari della Guardia di Finanza della compagnia di Imperia.

Le indagini sono partite dall’aeroporto di Genova, dove le Fiamme Gialle, che vigilano sulle movimentazioni di merci in transito, hanno individuato una spedizione proveniente dai Paesi orientali. Sulla bolletta doganale, le mascherine erano indicate come “fazzoletti di cotone”: la merce era destinata a una ditta di elettronica della provincia di Torino. E la consegna ad opera del corriere sarebbe dovuta avvenire in provincia di Imperia. Tanto è bastato per indurre i militari a ispezionare il pacco e trovarvi, al posto dei fazzoletti di cotone, 540 mascherine FFP2. Il destinatario della merce, era un cittadino di Pontedassio residente a Londra. A quel punto, i finanzieri del Reparto Aeroportuale hanno attivato i colleghi della Compagnia di Imperia che in poco tempo lo hanno rintracciato presso una villetta nel piccolo comune dell’entroterra imperiese.

Quando sono entrati nell’abitazione, i militari hanno trovato un deposito di prodotti di alta tecnologia per impianti di videosorveglianza, quali telecomandi, videocamere e sistemi di allarme, per complessivi 2.043 dispositivi con marchio “CE” contraffatto e destinate alla vendita via internet. Oltre a questo, i finanzieri hanno trovato altre mascherine FFP2, questa volta con marchio “CE” autentico.

A carico della persona, titolare di una società bulgara di commercio on-line, sono stati ipotizzati i reati di manovre speculative su merci (Art. 501 bis C.P.), per aver fatto incetta ed occultato generi di prima necessità per la grave emergenza sanitaria in corso, e di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (Art. 474 C.P.). È al vaglio anche la sua posizione fiscale per chiarire se effettivamente l’attività commerciale sia esercitata all’estero ovvero in Italia.