Corona Virus/Dj Antidroga: «Riaprite i locali notturni altrimenti ci saranno ‘nuove’ leve della droga»

28 aprile 2020 | 18:39
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Corona Virus/Dj Antidroga: «Riaprite i locali notturni altrimenti ci saranno ‘nuove’ leve della droga»

«Le discoteche, i disco bar, i locali notturni in generale possono essere luoghi più sicuri»

Roma. «Riaprite al più presto i locali notturni, le nuove generazioni hanno bisogno di luoghi di aggregazione per stare insieme, confrontarsi e divertirsi; oggi, a causa della pandemia, senza scuole e palestre aperte, con il rallentamento del lockdown, i giovani potrebbero trovare altri ‘modi’ per divertirsi, ipocrita pensare che vadano a dormire alle 9 di sera, il rischio invece e finire vittime della malavita, di delinquenti, di spacciatori senza scrupoli». A dirlo il Dj Aniceto, uno dei dj italiani più impegnati nel sociale, già membro della ‘consulta degli esperti ed operatori’ per il dipartimento governativo per le politiche antidroga a Palazzo Chigi, testimonial di una campagna sociale per la guida sicura denominata “SeGuidiNonBere” dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada AFVS ed esperto di fenomeni giovanili.

«I giovani, assolutamente, non vanno lasciati allo sbando! Le discoteche, i disco bar, i locali notturni in generale possono essere luoghi più sicuri, perché facilmente controllabili nel pieno rispetto dei protocolli sanitari – ha ulteriormente affermato Aniceto – I gestori dei locali notturni e delle discoteche hanno tutto l’interesse a far funzionare le cose, possono attrezzarsi per la misurazione della temperatura all’ingresso, possono gestire i flussi in entrata e in uscita, gli accessi al bar e ai bagni e perché no dare accesso ad addetti alla sanità pubblica per effettuare tamponi a campione. All’inizio si dovrebbe ovviamente evitare la calca nella pista da ballo e creare zone protette intorno ai tavoli. Così facendo si potrebbe dare respiro al settore che a quanto pare potrebbe andare a pieno regime solo all’inizio del 2021 così facendo si potrebbero salvaguardare posti di lavoro, diminuendo di conseguenza la possibilità di tensioni sociali e di accaparramento di queste attività commerciali da parte della criminalità organizzata».