Antonio Bissolotti (Liguria Popolare): «Coronavirus, è venuto il momento di pensare seriamente alla Fase 2»

«La gente ha bisogno di speranza e di guardare avanti», dice il il vicepresidente e coordinatore provinciale della formazione civica
Sanremo. «Stanno diminuendo ricoveri e terapie intensive. Bisogna seriamente pensare alla Fase 2. Il liguri hanno risposto con grande senso di responsabilità all’obbligo del confinamento domiciliare. Se dopo Pasqua gli indici del contagio scendono decisamente bisogna avere il coraggio di riaprire progressivamente le attività». A dirlo è il vicepresidente e coordinatore provinciale di Liguria PopolareTonino Bissolotti.
Ne è proprio sicuro?
Guardi, in Liguria abbia raggiunto il plateau e questa settimana probabilmente la curva comincerà a scendere decisamente come già avvenuto in Lombardia. Il sistema sanitario ligure ha sostanzialmente retto all’urto e la Regione è intervenuta tempestivamente. Pensiamo alla nave ospedale di Genova. Sono stati assunti 380 nuovi medici ed infermieri per far fronte all’emergenza. Adesso esprimo una considerazione assolutamente personale. Sarà difficile tenere le persone in casa fino a maggio, di fronte alle notizie di una chiara riduzione dell’indice del contagio. Mi auguro che gli organi competenti tengano in considerazione la possibilità di riaprire gradualmente le attività dopo la metà di aprile. Se il distanziamento sociale ha funzionato nonostante l’apertura di supermercati, alimentari, ufficio postali, banche, tabaccheria, farmacie, edicole… non si capisce perché, mantenendo le stesse regole di comportamento, non si possano aprire anche le altre attività. Ripeto se dopo Pasqua vengono confermati i dati di un deciso miglioramento della curva epidemiologica.
E con quali modalità?
Si potrebbero riaprire le altre attività magari nei giorni centrali della settimana e solo nei weekend tornare alle rigide regole della zona rossa.
Ma a decidere deve essere la sanità o la politica?
La politica deve fare un atto di coraggio e non nascondersi dietro il “è meglio stare a casa” Per quanto riguarda una considerazione più politica della situazione è indubbio che il governo Conte abbia fatto molti errori ed alcuni particolarmente gravi ma questo non è il momento delle polemiche. Avremo tempo per affrontarle più avanti. Oggi è necessario aiutare ad uscire dall’emergenza chi, a vari livelli, ha la responsabilità delle scelte, Governo, Regioni, Comuni). Tutti noi, maggioranza e opposizione dobbiamo fare la nostra parte. Nel concreto Liguria Popolare ha proposto di gratificare il personale medico, che tanti sacrifici sta facendo per fronteggiare questa pandemia, con un compenso straordinario. Questa è una risposta concreta al di là dei doversi ringraziamenti al corpo sanitario che ormai arrivano da parte di tutti gli interlocutori. La politica tornerà protagonista anche nei pensieri dei cittadini quando questa gravissima emergenza sarà alle spalle.
Si va verso un rinvio delle elezioni Regionali, però…
Si, ormai è quasi ufficiale il rinvio delle elezioni regionali al prossimo autunno. Liguria Popolare è pronta a fare la sua parte sostenuta anche dall’ottimo dato percentuale del 4 per cento dei consensi dei liguri verso il proprio operato, dato scaturito da un recente sondaggio dell’Istituto Piepoli e confermato nei giorni scorsi da Opimedia. Continua il radicamento di Liguria Popolare anche in provincia di Imperia dove, dopo la costituzione del gruppo consiliare sanremese di Liguria Popolare con gli attivissimi Sergio Tommasini e Piero Correnti, aumentano sempre di più i cittadini che ci contattano e che decidono di aderire al nostro movimento.