Scuole chiuse per il coronavirus? L’infettivologo Bassetti: «Scelta politica, finora il Governo non ne ha imbroccata una»

5 marzo 2020 | 15:37
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Scuole chiuse per il coronavirus? L’infettivologo Bassetti: «Scelta politica, finora il Governo non ne ha imbroccata una»

«Non voglio fare polemica, da cittadino accetto la decisione. Ma non è una scelta di tipo scientifico»

Genova. «Non voglio fare polemica, da cittadino accetto la decisione. Ma è chiaro che sia una scelta politica, e il governo dall’inizio dell’emergenza non ne ha imbroccata una». Matteo Bassetti, il primario di malattie infettive del San Martino diventato ormai famoso per le sue dichiarazioni anti allarmistiche, non prende posizione sul decreto del governo Conte che impone la chiusura delle scuole fino a metà marzo e una serie di limitazioni importanti alla vita quotidiana.

In realtà il comitato tecnico-scientifico, chiamato dal Governo ad esprimere un parere non vincolante, aveva evidenziato dei dubbi: mancano le evidenze scientifiche, sarebbe stato rilevato all’unanimità, sull’efficacia della chiusura delle scuole ai fini di un contenimento dei contagi da coronavirus, soprattutto per la breve durata della misura. Ma Conte, confortato soprattutto dal parere favorevole dell’Istituto superiore di sanità, ha deciso per la chiusura.

«E allora vi siete risposti da soli – commenta Bassetti quando glielo facciamo notare – Se non vi sono evidenze scientifiche, il Governo si assume tutta la responsabilità della scelta». Il medico del San Martino, che è anche presidente della Società italiana di terapia anti-infettiva, non ha mai fatto mistero delle proprie critiche: «Hanno bloccato i voli dalla Cina quando non aveva senso farlo perché si poteva arrivare con le triangolazioni, hanno deciso di misurare la temperatura negli aeroporti, misura che non ha nessun senso, soprattutto per i passeggeri che sbarcano in Italia, sono provvedimenti un po’ slegati. L’impressione è che sulle scuole abbiano preso una decisione politica per uniformare il paese».

ARTICOLO ED INTERVISTA TRATTA DA GENOVA24.IT