Sanremo, un museo multimediale per il Santuario dei Cetacei. Comune lancia progetto transnazionale

7 marzo 2020 | 07:57
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Sanremo, un museo multimediale per il Santuario dei Cetacei. Comune lancia progetto transnazionale

Partner dell’iniziativa l’istituto Tethys e l’università di Genova

Sanremo lancia un progetto transnazionale in collaborazione con l’Università di Genova per incentivare un turismo sostenibile puntando alla creazione di un museo multimediale dedicato al Santuario dei Cetacei. E’ nei giorni scorsi che l’amministrazione Biancheri ha approvato la partecipazione al programma europeo Horizon 2020 (il più grande in materia di finanziamento della ricerca volta all’innovazione dell’Ue), presentando un piano per il bando dedicato alle “sfide delle società” che prevede un fondo di 4 milioni di euro messo a disposizione delle istituzioni statali e locali.

L’idea dell’assessore ai Fondi Europei Lucia Artusi, portata avanti con il supporto e la stretta collaborazione delle consigliere Ethel Moreno e Sara Tonegutti, è di trasformare una delle storiche residenze della Città dei Fiori, Villa Mercede, in un polo museale capace di attrarre gli appassionati del mondo marino, turisti e studiosi. Il settore, infatti, incontra l’interesse di un pubblico sempre crescente, manifestando in questi ultimi anni – anche a Sanremo – grande capacità attrattiva.  Si stima infatti che i whale watchers – secondo i dati più aggiornati – siano oltre 18 milioni nel mondo, con un giro d’affari che tocca i 3,2 miliardi di dollari.

A fare da spalla all’iniziativa è l’Istituto Tethys, diretto dalla biologa marina Sabina Airoldi che per prima ha colto le potenzialità legate all’istituzione di un santuario dei cetacei nel mar ligure (avvenuta nel lontano 1991). E’ in questo contesto che l’amministrazione comunale ha voluto cogliere la palla al balzo per dare vita a un progetto capace di coniugare il turismo, la divulgazione scientifica, la formazione d’eccellenza e la sostenibilità ambientale, che si è concretizzato ora, con la sottoscrizione al programma Horizon 2020 le cui ultime domande devono essere inoltrate entro il prossimo 12 marzo.

Per coniugare la sostenibilità ambientale con le esigenze di un turismo qualificato, l’assessore ai Fondi Europei ha ipotizzato quale cuore dell’iniziativa la realizzazione di un polo multimediale dotato di tecnologie all’avanguardia che portino lo spettatore a vivere l’esperienza di un’escursione marinae subacquea tra le mura della villa antica di proprietà comunale di corso Cavallotti. Le tecnologie individuate per l’allestimento del polo museale a Villa Mercede riguarderanno installazioni multimediali, laboratori virtuali, visori ed ambientazioni 3D e AR/VR immersive e gamificate, in grado di sfruttare le connessioni in tempo reale con reti di monitoraggio marino subacqueo, di superficie ed aereo. L’esperienza verrà inoltre arricchita da un servizio di prossimità – si legge nella schema approvato da Palazzo Bellevue – in grado di fornire indicazioni, informazioni e narrazioni descrittive di ulteriori punti di interesse culturale in ambienti esterni (ed in particolare nel tragitto da e per l’imbarco per le escursioni in mare di whale watching), che l’utente, potrà ricevere sui propri dispositivi digitali. L’ambito principale di questa sperimentazione dovrà essere il bacino geografico del comune di Sanremo con una possibile “replica” localizzata in un’altra area marina protetta di interesse naturalistico e scientifico della vicina Francia, del Principato di Monaco, della Corsica, della Sardegna e di altre destinazioni nel Mediterraneo.

«Pensiamo a un museo interamente multimediale dove chi vi entra possa vivere un’esperienza molto simile a un’escursione in mezzo al mare, per esempio attraverso un percorso fatto di webcam subacquee che portino lo spettatore in diretta nel profondo del mare  – commenta Artusi. Puntiamo a un turismo sostenibile che sia capace di preservare l’ecosistema marino del santuario dei cetacei sul lungo periodo, andando contestualmente a valorizzarne l’immagine nel panorama nazionale e internazionale. Non vogliamo boicottare le gite dei whale watchers, ma nemmeno incentivare uscite con imbarcazioni che consumano ingenti quantità di carburante».