Sanremo, Comune cerca risorse per l’emergenza. A rischio il Palasport

28 marzo 2020 | 09:45
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Il sindaco valuta la sospensione dei lavori per almeno un anno o la cancellazione. Il nodo penali

Sanremo. Risorse comunali per far fronte all’emergenza dettata dal coronavirus, qualora questa dovesse protrarsi per ancora altri mesi e dal governo non arrivassero risposte concrete ai bisogni dei cittadini e delle imprese. Altre risorse, pubbliche, per quando sarà il momento della ritorno alla normalità, della ripresa, del rilancio. In un contesto difficile per le finanze di tutti i Comuni, Sanremo incluso, dove reperirle? Lo abbiamo chiesto ieri nella lunga intervista al sindaco Alberto Biancheri che, rispondendo a una nostra specifica domanda, ha affermato di stare pensando di sospendere l’iter di quella che è l’opera più importante progettata e approvata dalla sua amministrazione: il Palazzetto dello sport di Pian di Poma.

Perno del programma elettorale di Biancheri, il Palasport rappresenta con i suoi circa 15 milioni di euro di investimento pubblico (con la formula del leasing in costruendo), il progetto più ambizioso e più costoso che Palazzo Bellevue sta affrontando con le proprie forze economiche da almeno vent’anni. Altri progetti, come il restyling del Porto Vecchio, non fanno testo, venendo finanziati interamente con capitali privati.

«Dal primo momento di questa emergenza e a maggior ragione in questi ultimi 15 giorni – spiega il primo cittadino – stiamo affrontando il problema del bilancio comunale. Salvaguardarlo sarà la priorità assoluta. Occorre garantire la stabilità dell’ente per poi dare supporto alla fase della ripartenza. Ammetto che stiamo affrontando il discorso del Palazzetto, continua Biancheri. Mi sto confrontando con gli uffici, non dico per annullarlo definitivamente ma quantomeno per sospenderlo. Non è semplice perché siamo in una fase avanzata, con una firma del contratto già posta. Un contratto che prevede delle penali che devono essere studiate. Qualora si imponesse la necessità di sospendere di un anno l’opera per partire nel 2021, penso che sia di buon senso valutare questa possibilità».

Queste le parole del sindaco di ieri mattina. Parole che a quanto si apprende hanno aperto una riflessione interna all’amministrazione, nella quale, più di un componente sembrerebbe essere disponibile ad avallare una tal decisione. Dolorosa da digerire, forse, per l’opinione pubblica, ma ragionevole. «Al di là del discorso Palazzetto – concludeva Biancheri – ho detto ai miei che forse andrebbe riscritto un programma elettorale post emergenza. Ovvio che le opere avviate come Piazza Borea, via Matteotti, il parco Alfano, il mercato annonario, andranno terminate. Ma poi dovremo concentrarci su quelle iniziative urgenti per il rilancio della città».