Le mogli sono infermiere al Borea di Sanremo, il grido di dolore dei mariti: «Manca tutto»

29 marzo 2020 | 09:05
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Le mogli sono infermiere al Borea di Sanremo, il grido di dolore dei mariti: «Manca tutto»

«Aiutate e rispettate gli eroi del nostro Paese»

Sanremo. Ci scrive un gruppo di 96 mariti (di Sanremo e Ospedaletti) che hanno le mogli impiegate come infermiere presso l’ospedale Borea, ora completamente riconvertito alla cura del Coronavirus: «Quelle infermiere che lottano ogni giorno in prima linea contro quel maledetto virus, che sta distruggendo la vita di numerose famiglie.

Come sappiamo, l’ospedale di Sanremo è interamente dedicato a curare i malati da corona virus, tutti i reparti sono stati convertiti per questa missione. Centinaia di lavoratori del comparto sanitario si sono ritrovati da un giorno all’altro in guerra, a combattere un nemico invisibile che sta creando migliaia di morti in quasi tutto il mondo. I nostri medici, infermieri, operatori sanitari, ecc. sono stati chiamati ad un lavoro più che straordinario, per salvare vite umane, mettendo a rischio la propria e quella dei loro familiari.

Già, perché è di questo che stiamo discutendo da settimane, delle loro condizioni di lavoro, abbandonati al loro destino da chi invece li deve tutelare oggi più che mai. Loro sono al fronte, a lavorare senza sosta per 10 ore al giorno, non hanno i dispositivi di protezione idonei, manca l’abbigliamento, al posto dei calzari per coprire le scarpe da lavoro usano dei sacchetti di plastica dei rifiuti, legati con elastici. Ora sono finiti anche quelli, quando escono dalla zona rossa coperti dalla testa ai piedi per curare i malati, disinfettano le scarpe con acqua e candeggina. Le mascherine vengono utilizzate più volte. Il vestiario non viene lavato per giorni perché scarseggia. Persone che lavorano così intensamente ogni giorno, hanno bisogno non solo di sostegno psicologico, ma anche fisico. Siamo arrivati al punto che la ASL 1 Imperiese non gli fornisce neanche il pasto, neanche una bottiglietta d’acqua e neanche un frigo dove poter conservare almeno il pasto che si portano da casa. È una vergogna! Come si può pensare di vincere una guerra quando abbiamo in prima linea persone che lottano in queste condizioni? Alcune decine di loro si sono già ammalati e nuovo personale tarda ad arrivare. Siamo davvero molto preoccupati.

Chiediamo alla ASL 1 Imperiese di mettere il personale sanitario nelle condizioni di lavorare e salvare vite umane in sicurezza: chiediamo dispositivi di protezione ed abbigliamento adeguato, che vengano forniti i pasti, che vengano eseguite le verifiche al fine di conoscere se fossero positivi covid 19. Non possiamo più aspettare, in gioco non c’è solo la vita dei pazienti, ma anche del personale sanitario e delle loro famiglie.

Aiutate e rispettate gli eroi del nostro Paese, solo la loro energia, il loro coraggio, le loro competenze potranno ridare un futuro all’umanità. Siatene consapevoli ed intervenite subito».